Dott.ssa Maria Monia Secci  – 23 marzo 2023

«Buonasera a tutti. Con immenso piacere saluto il Magnifico Rettore, Prof. Dino Mastrocola, il Direttore del Dipartimento, Prof. Corsi e tutti i professori, colleghe e colleghi, le famiglie e gli amici. Se solo 10 anni fa qualcuno mi avesse detto che oggi sarei stata qui per il discorso di commiato di fine corso laurea, non ci avrei mai creduto. È un grandissimo onore per me essere qui.
Era il Novembre 2019 quando, durante una colazione di lavoro, si parlava dell’avanzamento e del grande successo di un progetto nato tra ATSC e l’Ateneo di Teramo. Ascoltavo con interesse complimentandomi con Franco Damiani dell’iniziativa e fantasticando che, in un altro contesto e ruolo professionale, con orari lavorativi diversi, magari ci sarebbe stata qualche remota possibilità che anche io mi potessi iscrivere. In realtà, quella colazione era fuori dalla mia agenda, in quel momento avrei dovuto essere dal mio gommista, per via di una spia dei pneumatici che lampeggiava ormai da tempo, ma all’ultimo momento ho disdetto e posticipato l’appuntamento e guadagnando una brochure illustrativa del corso di laurea. Il giorno dopo, proprio dal gommista nell’ora d’attesa prospettatami, lessi la brochure. Quell’ora fu lunga…non passava mai….i miei pensieri entravano ed uscivano dall’Università….vagavano tra tutti i vari impegni che avevo….ma quelle farfalline nello stomaco le sentivo tutte, in realtà avevano iniziato a farsi sentire già dalle 4 del mattino…..alla fine chiamai Federica e gli chiesi se ero ancora in tempo per l’iscrizione, e mi disse di sì. Bene, gli risposi, inviami e scrivimi tutto quello che devo fare….e così iniziai a leggere le dispense che scaricai la sera stessa iniziando così a studiare per il primo esame, Semiotica, di cui avevo perso le lezioni e che avrei dovuto sostenere dopo circa 2 settimane. Certo, da quel dicembre 2019 è successo di tutto….ho continuato a lavorare a ritmi sostenuti. Per studiare ho iniziato a togliere del tempo alla famiglia, ma, contestualmente, ho provato a trasmettere ai miei figli che non ci si deve mai fermare, perché rimettersi in gioco serve a tenere l’animo sempre giovane e nello stesso tempo ci si arricchisce, ci si arricchisce sempre.
Nel frattempo torno a lavoro… eh sì non ho ancora parlato del mio lavoro….beh mi viene da dirvi che nell’ambito di tutta la mia vita, quindi nei molteplici lavori che ho fatto, ho avuto modo di conoscere da diverse angolazioni l’agente di commercio. La prima volta ho conosciuto quella figura professionale all’età di 14 anni, quando con la licenza media mi sono catapultata nella piccola attività commerciale del settore alimentare dei miei genitori, in un paesino della Sardegna. La prima esperienza è stata quindi dalla parte del negoziante e tutti quei rappresentanti adoravano mio padre….dopo vi dirò perché….all’età di 19 anni lasciai la Sardegna e approdai a Roma dove per alcuni anni ho proseguito a lavorare nello stesso ambito e qui, ho scoperto perché i rappresentanti adoravano mio padre…. perché mio padre pagava in contanti alla consegna, che ve lo dico a fare a Roma in assegni a 30, 60 o addirittura
90 giorni….a mio padre dicevo che probabilmente avrebbe dovuto lavorare così…peccato che mio padre non aveva un conto in banca e non aveva mai avuto un blocchetto di assegni. Il guadagno andava a costruire le quattro mura dove ci ha fatto vivere….altri tempi…. dopo pochi anni sempre a Roma, ripresi gli studi di ragioneria che da ragazza avrei voluto frequentare, ma c’era il lavoro a casa ed erano altri tempi…..
Da circa 13 anni mi trovo a conoscere gli agenti da un’altra prospettiva – sotto il profilo contributivo e pensionistico. Qualcuno ha mai sentito parlare di Enasarco? Penso proprio di sì…essendo l’Ente Nazionale di Assistenza per gli Agenti e Rappresentanti di Commercio che gestisce la previdenza integrativa a favore degli Agenti di commercio e dei Promotori finanziari (ormai consulente finanziario abilitato all’offerta fuori sede). Ho notato alcune volte che Enasarco rappresenta un tasto dolente per alcuni di loro. Come quando diciamo ai nostri figli ciò che devono fare, loro spesso la prendono come un’imposizione, ma poi alla fine si rendono conto che è per il loro bene. Questo percorso lavorativo all’Enasarco è stata una delle più belle esperienze perché le molteplici storie di vario genere che mi venivano rappresentate da questa meravigliosa categoria, spesso mi hanno toccato il cuore ed insieme ai miei colleghi abbiamo cercato di risolvere casi che sembravano impossibili. Abbiamo cercato e cerchiamo ancora di farlo perché dietro ad ogni richiesta ci sono persone, famiglie, figli disabili, agenti deceduti ed eredi che spesso non sanno quello che devono fare e quindi cerchiamo di fare il possibile per loro, nel rispetto sempre delle normative che ci vengono imposte dal legislatore e dai Ministeri vigilanti. L’obiettivo del nostro lavoro è quello di fornire agli agenti una tutela previdenziale e assistenziale adeguata, con servizi di welfare sempre migliori. La figura dell’agente e la sua tutela è sempre al centro di ogni decisione dell’Enasarco che mira a migliorare anno dopo anno i servizi offerti agli agenti, pensando anche alla sua formazione.
A proposito di formazione, grazie al partenariato che c’è stato tra ATSC e UNITE, moltissimi agenti e promotori finanziari hanno potuto formarsi ed accrescere le loro competenze. E in questa occasione ho potuto conoscere l’agente ancora da un’altra angolazione, sì perché da questa parte ho visto una bellezza più profonda, ho conosciuto il lato umano, le debolezze, le esigenze, dietro tanti sorrisi tanta sofferenza ben nascosta e protetta dall’orgoglio per ciò che la vita aveva loro riservato, ma nello stesso tempo, sempre a testa alta. Ho avuto modo di conoscere una collega che nel creare un futuro alla sua “bimba speciale” ha messo in piedi un’associazione che ha portato il sorriso ed una speranza a tante famiglie, ne ho conosciuto un’altra che ha voluto rendere felice la vita di un bambino chiuso in un orfanotrofio dell’est, altri che hanno regalato il loro tempo a formare le giovani coppie che si affacciavano alla vita matrimoniale, persone di un’umiltà unica di grandi valori, persone che oltre il lavoro condividono le loro gioie con gli altri, mettono in campo quello che più sanno fare e lo condividono con il prossimo. Ho conosciuto chi studiava durante una chemio, quindi quando ho avuto qualche tentennamento perché negli ultimi anni ho affrontato qualche problema di salute, loro mi hanno dato la forza di continuare…. Ed eccomi qua.. Ho avuto modo di confrontarmi con diversi di loro in questi anni. Sembrerei poco seria, poco elegante se vi dicessi che li ho spogliati con lo sguardo in silenzio, no, è solo ironia per sdrammatizzare. Piano piano, mi sono ritrovata in un gruppo ristretto di loro, siamo diventati 8 alla fine del percorso, e per diverso tempo ci sentivamo solo per studiare e prepararci agli esami senza entrare nella vita privata gli uni degli altri e quando mi chiedevano che lavoro io facessi, rispondevo che non ero un agente ma che lavoravo in ufficio e devo dire che mi sentivo un pesce fuor d’acqua perché quando parlavano del loro lavoro rimanevo in silenzio ad ascoltare sempre più affascinata…poi piano piano abbiamo iniziato ad aprirci e a scoprire che le nostre storie e le nostre vite erano diverse tra loro, ma il rispetto che abbiamo avuto ci ha portato a creare tra noi sinergie positive e a far nascere delle belle amicizie che sicuramente si protrarranno nel tempo.
Un ringraziamento particolare va ai miei figli perché sono stati i miei primi sostenitori, benché molto increduli. Poi, forse è insolito perché ringraziamo sempre prima tutti gli altri ma io voglio ringraziare me stessa, in particolare, la mia dolce caparbietà perché come dice la mia cara amica, “solo la tua caparbietà ti poteva portare a raggiungere questo importante traguardo”. Ringrazio Franco Damiani ed il suo staff per tutto il loro sostegno.
L’omaggio più grande lo riservo alla Prof.ssa Lucia Sciannella, relatrice della mia Tesi, a cui va tutta la mia riconoscenza e gratitudine per la sua professionalità e grande disponibilità per il lavoro e per l’ascolto e la pazienza che ha dimostrato nella mia persona.
Ringrazio i Docenti tutti, che sono stati per me una risorsa indelebile perché tutto ciò che mi hanno trasmesso mi ha dato modo di crescere, e di accrescere le mie conoscenze e competenze, di confrontarmi con loro, con il lavoro, con la vita di tutti i giorni e con alcuni temi che non erano mai stati nelle mie corde. Sono grata loro, per la disponibilità che hanno dimostrato, il supporto, il sostegno e l’accoglienza dal Direttore del Dipartimento Prof. Corsi al Prof. Pedaci ed il Prof. Mascella. Gli ultimi saranno i primi, mi riferisco al professor Dino Mastrocola ovvero il Magnifico Rettore di questa eccellente università che ringrazio, augurandogli di continuare a perseguire quelle che sono state sinora le qualità di questo Ateneo.
E per concludere, Vi ricordate la spia dei pneumatici che lampeggiava da tempo? Lampeggia ancora, non trovo un gommista che mi risolva il problema!
Grazie».

Dott. Matteo Remedia – 12 ottobre 2022

 «Buonasera a tutti, Magnifico Rettore, Preside Corsi, professori, colleghi, famiglie, amici. Sono passati tre anni da quando, in condivisione con un amico e collega qui presente, entrai per la prima volta all’Università di Teramo e iniziai ad affrontare questo percorso di alta formazione universitaria rivolta alla categoria degli agenti di commercio. L’Università è sempre stata vista da me sin da prima di quest’avventura come un’immensa sfida nel misurarsi con sé stessi, attraverso gli esami, il rispetto delle scadenze, la responsabilità nel finire un percorso. L’Università è stata anche modo per conoscere persone eccezionali, compagni con cui vivere avventure, condividere lo studio in aula, in biblioteca o tramite videoconferenze. L’ università è stata anche il motivo per dimostrare a me stesso che la vita è un qualcosa di affascinante e che ogni giorno ti può riservare sorprese. In questo percorso la salute non mi è stata vicina, per nulla…. ho fatto ospedale, terapie, stampelle, lavoro, famiglia, stampelle, ospedale, terapie e così via. Ma nel nulla è successo qualcosa di magico, avvincente, grintoso e determinato: è emerso il Team, il gruppo. Ho avuto la fortuna di conoscere sempre più colleghi che sono diventati amici, amici colleghi che mi hanno fatto lezioni a distanza o dalla lunga distanza si sono recati a casa mia per studiare assieme. Ho seguito lezioni online da un lettino ospedaliero, ho dato esami in presenza o mi preparavo agli esami facendomi interrogare da ricercatori del Rizzoli o da pazienti in fase di attesa. Ho potuto conoscere e paragonare professori intraprendenti e volenterosi ai migliori ricercatori ospedalieri, dove ognuno nel loro essere cercano attraverso la propria comunicazione di portare benessere e sorrisi a coloro che hanno davanti, che sia uno studente o un paziente. Ho imparato a divertirmi con gli ostacoli, vedendoli come un incontro da superare per raggiungere traguardi. Ogni benedetta mattina, le mie figlie Gaia e Desirèe mi indicavano un NOI ce la faremo, vedrai babbo, tanto poi ti interroghiamo NOI… Da lì in poi ogni esame era una partita affascinante, ogni lezione un apprendere e osservare, ogni preparazione d’esame un sorriso con una sfida condivisa con la vita. Ho scelto la materia per la tesi dopo 10 minuti di lezione, in tanti ci siamo ritrovati nel film l’attimo fuggente di Robin Williams, dove il professore A. Papa con il suo modo colloquiale, amichevole e rassicurante, ha colpito i suoi studenti. Rievoco perfettamente il primo giorno, uno zaino da scolaretto, all’ interno il mio diario di vita dove raccolgo emozioni e immagini. Poi le espressioni spaventate e nervose dei compari di corso ma allo stesso modo emozionate, affascinate e ansiose di iniziare un percorso formativo e sorprendente orientato a renderci dei professionisti nella nostra attività lavorativa. Il tempo è una risorsa davvero prezioso e la vita un dono raro e posso confermare a tutti coloro che hanno il piacere di raggiungere un sogno o superare un ostacolo, che è possibile raggiungerlo con volontà, impegno e organizzazione. Vero, studiare è un grande sacrificio, ma un sacrificio su cui vale la pena investire. Un ringraziamento speciale a tutto il Team ATSC ed in particolare al dott. Franco Damiani, alle dott.sse Federica Gregori e Luiggia Dolente per il supporto concesso a noi studenti lavoratori in questo percorso formativo. Grazie e un caro saluto a tutti».

Dott.ssa Patrizia Carpi – 19 ottobre 2016

«Buonasera a tutti, Magnifico Rettore, Preside, professori, colleghi, famiglie, amici. Sono trascorsi tre anni da quando, su invito di Franco Damiani, entrai per la prima volta all’Università di Teramo, esattamente il 14 ottobre 2013. L’occasione fu quella del convegno dal titolo Professione, formazione e certificazione di qualità dell’agente di commercio, nell’aula conferenze della Facoltà di Scienze della Comunicazione. Assieme ad altri colleghi dirigenti di associazioni territoriali portammo un contributo. Ognuno di noi sviluppò un tema diverso, inerente alla professione dell’agente di commercio, emozionati e felici di poter trasferire, se pur in pillole, parte del nostro bagaglio di esperienze a nostri colleghi presenti. Ricordo che nell’invito, a lato del programma c’era scritto: “Il convegno sarà il punto di partenza verso un importante salto di qualità che non rimarrà nel passato, ma farà la storia dell’intermediazione commerciale”. Consentitemi di dire che mai espressione fu più illuminata e lungimirante di questa! La mattina successiva il programma proseguì con una tavola rotonda sul vantaggio competitivo della conoscenza e sull’importanza di seguire un corso di Laurea Triennale in Scienze della Comunicazione con Indirizzo nell’Intermediazione Commerciale. Ricordo l’intervento del Magnifico Rettore che, in quella occasione come in tutte le successive, rimarcò l’importanza di andare incontro a quelle che sono le esigenze del mondo del lavoro, creando percorsi di studio innovativi e al passo con le richieste di mercato. Ed al Magnifico Rettore, a nome di tutta la Coorte ATSC, va il primo grande ringraziamento, perché l’Università di Teramo, prima e unica in Italia, ha saputo cogliere questa sfida e darci questa opportunità. Così è iniziata la nostra avventura, anche se io, in quella occasione, pur entusiasta del progetto, ero convinta ancora di dare solo una mano da esterna, non ritenendomi in grado di poter conciliare un percorso di studi universitario con i ritmi lavorativi e gli impegni familiari. Invece, superati tutti i limiti che io, per prima, mi ero imposta, decisi di mettermi in gioco in prima persona e di vivere questa esperienza formativa e di vita. Un ringraziamento speciale da parte di tutti noi va al Preside ed a tutti i Professori, estremamente preparati e disponibili anche a faticose trasferte, che ci hanno “accompagnato” nel vero senso della parola durante tutto il percorso di studio e questo ha fatto sì che tutti gli iscritti abbiano sostenuto tutti gli esami; nessuno è rimasto indietro. La cosa straordinaria di questo percorso di studi è stata la grande attenzione dedicata ai bisogni della nostra figura professionale con l’integrazione di argomenti mirati ed il risultato è stato quello di poter spendere nel lavoro e dai clienti gli insegnamenti, le nozioni, già dai primi corsi, immediatamente. Di quel gruppo di relatori presenti a Teramo il 14 ottobre 2013 qualcuno si è perso per strada ma molti altri si sono aggiunti e, chi ha deciso di tuffarsi in questa avventura, ha trovato compagni di studio preziosi. Non è così scontato. Per tradizione la figura dell’agente di commercio è solitaria. È un mestiere, questo, che richiede una forte individualità che, da punto di forza nell’attività professionale diventa punto di debolezza quando si tratta di fare squadra; ad esempio, a livello associativo e sindacale ognuno pensa per sé. Quello che è nato in questi tre anni ha del sensazionale. Uno spirito di gruppo, la voglia di condividere le risorse, le esperienze, gli appunti, stando a fianco a chi è in difficoltà per non lasciare nessuno da solo. Per questo, cari colleghi, vorrei ringraziarvi tutti perché anche se residenti in regioni diverse, distanti molti chilometri, siamo sempre stati in contatto fra noi e non ci siamo mai sentiti soli. Se siamo riusciti ad arrivare alla fine di questo percorso, al conseguimento della laurea, lo dobbiamo anche e soprattutto al nostro impegno, all’aver affrontato con serietà, responsabilità e determinazione tutti nostri impegni didattici, con la consapevolezza di avere un’opportunità di crescita preziosa da cogliere e da sfruttare. Così due nostri colleghi, Sandro Contri e Antonio Carnovale, che si sono impegnati con sacrificio, sono venuti alla cerimonia di laurea in bici, partendo da Treviso fino a Teramo per sottolineare, come postato dal collega Lentini, che l’impegno porta sempre alla meta. Per questo, cari colleghi, vorrei che ognuno di voi volgesse un ringraziamento a se stesso. Inoltre, un ringraziamento speciale va alle nostre famiglie, che ci hanno supportato e sopportato, che hanno sacrificato con noi ore di sonno, tempo libero e vacanze, che ci hanno sostenuto quando, alla vigilia degli esami, ci hanno visto vagare per casa con lo sguardo perso nel vuoto e che, nonostante tutto, oggi sono ancora con noi e ci vogliono bene. Infine, a nome di tutti i miei colleghi, rivolgo un ringraziamento ad Andrea Zanchetta, coordinatore del gruppo di Treviso e, soprattutto, a Franco Damiani, ispiratore e coordinatore della coorte ATSC, instancabile organizzatore, sempre attento alle esigenze ed ai bisogni di tutti che ha sacrificato in questi anni tempo e risorse senza mai risparmiarsi affinché tutti potessero essere nelle migliori condizioni possibili per organizzare le trasferte e seguire gli studi. Dopo i doverosi ringraziamenti, mi rivolgo di nuovo a voi colleghi, oggi protagonisti insieme a me di questa magnifica esperienza. In questa università si insegna l’alta formazione e noi, frequentando questo nuovo percorso di studi, questa “start up”, noi, abbiamo scelto l’eccellenza. Abbiamo l’opportunità e il grande onore di essere i primi ad avere, oltre a tanti anni di esperienza lavorativa maturata sul campo, anche le competenze acquisite con gli insegnamenti dei nostri docenti in questi tre anni di studio. Credo che la scelta che abbiamo fatto, cioè quella di investire su noi stessi in un momento particolare come questo, cioè di rimetterci in discussione e arricchire le nostre competenze con un percorso di alta formazione sia stata la scelta più giusta perché in un contesto di forte crisi come quello che stiamo attraversando ormai da troppi anni, come sottolineato dal prof. Corsi in più di un’occasione, quelli che saltano sono i modelli manageriali di tipo organizzativo. Ed è proprio in un contesto di forte crisi che vanno ridefiniti e ridisegnati i modelli, non solo di apprendimento ma anche di skills, per affrontare meglio la ripresa e rimanere competitivi sul mercato, anticipando quello che in molte parti d’Italia ancora non è stato compreso ma che è stato recepito in molti paesi dell’Unione Europea che stanno investendo in ricerca e in formazione. Pertanto, noi saremo pronti non solo per essere ancora più bravi nel nostro lavoro ma per offrire alle mandanti un bagaglio unico di competenze, quel bagaglio che l’Università di Teramo ci ha trasferito: una visione diversa, strumenti idonei a governare e gestire le nuove variabili che si affacciano nel mondo del management e nel mondo economico – aziendale. Con l’auspicio che questo sia l’inizio di un percorso e che questi tre anni di didattica siano solo una parte di un progetto più articolato, innovativo e trasversale, ricco di successi e soddisfazioni. Grazie a tutti».

Dott. Stefano Chiesura – 24 marzo 2017

«Buonasera a tutti, Magnifico Rettore, signor Preside, illustrissimi professori, colleghi, famiglie, amici. Mai avrei immaginato di venire investito dell’onore di rappresentare la coorte agenti, di scrivere e leggere il discorso di commiato di questa nostra stupenda esperienza iniziata nel 2013. Ripensando a questo triennio il vocabolo più ricorrente che ci ha sempre accompagnati e che meglio interpreta il nostro percorso accademico è sicuramente emozione. Emozione nell’accettare una sfida, emozione nel volersi mettere in discussione, emozione nello scoprire persone e con queste condividere momenti indimenticabili; emozione, la stessa che si respira oggi in quest’aula universitaria e che ognuno di noi porterà dentro di sé negli anni avvenire. Sempre vivo in noi è il ricordo della prima visita alla facoltà, delle lezioni, della tensione prima di ogni esame e della soddisfazione provata una volta superato; tutte situazioni che ci hanno catapultato indietro negli anni, alla spensieratezza dell’età più giovane, quando il nostro unico impegno era quello dello studio e quando l’idea del lavoro era in noi ancora lontana. Ecco! Ancora emozione, emozione per avercela fatta, per avere intrapreso una nuova strada, per aver raggiunto un obiettivo che se non fosse stato per l’ispiratore Dott. Franco Damiani probabilmente, per molti di noi, sarebbe rimasto solo un sogno. Grande è stata la sfida colta dal Magnifico Rettore Prof. Luciano D’Amico per aver creduto e dato spazio ad un ‘idea. Altrettanto grande è stata la disponibilità e la professionalità del Preside Prof. Stefano Traini e dell’intero corpo docente che ci hanno fornito, tramite il loro insegnamento, la chiave che apre la porta dell’orizzonte della conoscenza e della competenza. Poc’anzi ho citato la parola sogno e la voglio collegare al vocabolo miglioramento, il sogno del miglioramento che diventa realtà. Chiunque, infatti, in ogni momento della propria vita può migliorarsi e migliorare il proprio operare; noi, agenti di commercio, essendo calati quotidianamente in una professione multidisciplinare ad alto indice di socialità, siamo una delle categorie lavorative che maggiormente devono essere in costante aggiornamento ed in continuo allargamento della base delle proprie competenze. È grazie a voi professori se si sono affinate le nostre capacità lavorative potendo fruire immediatamente di ciò che abbiamo studiato, di ciò che abbiamo da voi appreso. Fatto importante, che vado a sottolineare, di questa magnifica esperienza è stato l’esempio che abbiamo dato ai nostri figli; mi ricorderò per sempre quando una domenica pomeriggio mia figlia Giulia, tredicenne, stanca di fare i suoi compiti, mi chiese “Papà tu che già lavori, perché ti sei rimesso a studiare dopo tanti anni” o ancora mio figlio Enrico che a sei anni, prima di darmi il bacio della buonanotte, mi domandò: “Papà ma perché studi così tanto?”. Ad entrambi risposi: “Studio perché ho un esame, studio per me e per te. Un giorno capirai”. Rinnovo i ringraziamenti al Magnifico Rettore, al Preside, ai Professori tutti ed in particolare al mio relatore prof. Fabio Di Giannatale; all’amico Franco Damiani, ai colleghi, a mia moglie – compagna di avventura – ed ai miei figli. Siete speciali».

Dott. Giuseppe Pavone – 19 ottobre 2017

«Buonasera a tutti, Magnifico Rettore, Preside, illustrissimi Professori, colleghi, famiglie, amici. La possibilità di pronunciarmi, attraverso questo breve discorso, a nome degli studenti della Coorte ATSC del nostro prestigioso ateneo, è per me ragione di orgoglio ed emozione. Vorrei citare una frase di Federico Bocaccini, storico della filosofia, che dice: “L’Università è anche il luogo dove ci si misura con se stessi, attraverso gli esami, il rispetto delle scadenze per le consegne, la responsabilità nel finire un percorso. Ci si pone sotto il giudizio di altri”. Mai citazione fu più calzante per chi come noi, professionisti affermati nel mondo del lavoro, tre anni fa approdava in una realtà nuova, sconosciuta e, sotto certi aspetti, preoccupante. Sì, preoccupati di rimettersi in gioco, di non riuscire a far conciliare un percorso di studi universitario con il lavoro e con la famiglia o, per riprendere la citazione di Bocaccini, preoccupati di essere sottoposti al giudizio di altri. Ma alla fine oggi siamo qui, emozionati come il primo giorno di Università, ad onorare, con questa cerimonia di proclamazione, il raggiungimento di un obiettivo comune ed a ringraziare tutti coloro che hanno permesso tutto ciò. Ci è stata data l’opportunità di integrare, alla nostra già validissima esperienza lavorativa, un bagaglio di competenze di alta formazione universitaria. Siamo grati alla nostra Università per l’alta qualità della didattica che tutti noi abbiamo riscontrato ma soprattutto per essere riusciti a plasmare un percorso di studi, con la giusta attenzione, ai bisogni della nostra figura professionale, integrando argomenti mirati per il nostro lavoro. Una realtà fortemente innovativa portata avanti dall’Università di Teramo che ha saputo rispondere, in modo saggio e intelligente, alle richieste degli agenti e dei consulenti che hanno scelto di perfezionare la loro cultura e che, allo stesso tempo, è riuscita a dare una prospettiva positiva ad un ruolo che ha sempre più bisogno di capacità professionali. In un contesto di forte crisi, come quello attuale, investire sulla formazione significa creare capitale umano, persone autorevoli che sappiano essere, come nel nostro caso, sia consulenti dell’azienda mandante che dei propri clienti. In tal senso, non posso quindi esimermi dal ringraziare pubblicamente – e lo faccio a nome di tutta la categoria – il Dr. Gianroberto Costa, Presidente di Enasarco, che è qui con noi oggi e che, prendendo spunto da questa iniziativa, ha stanziato quest’anno due milioni e mezzo di euro a sostegno dell’attività di formazione e crescita professionale dell’agente di commercio. Mi permetterei dunque di rivolgere, a nome di tutti i miei colleghi, un ringraziamento all’Università che ci ha ospitati e formati in questo percorso di studi, l’Università degli Studi di Teramo. Un ringraziamento particolare al Magnifico Rettore, Prof. Luciano D’Amico, che ha sempre sostenuto l’importanza di andare incontro a quelle che sono le esigenze del lavoro per aver creduto e dato vita ad un’idea innovativa come quella di creare, all’interno del Corso di Laurea Triennale in Scienze della Comunicazione, un percorso di studi ad hoc con indirizzo in Comunicazione per l’azienda e il commercio, primo e unico in Italia. Dello stesso spessore è il ringraziamento che tutti noi rivolgiamo al Preside della Facoltà – Prof. Stefano Traini – ed a tutti i Professori per averci accompagnati in questo percorso e per la disponibilità nell’aver sostenuto faticose trasferte a sostegno della causa. Concedetemi un ringraziamento particolare al Prof. Christian Corsi, delegato del Magnifico Rettore all’orientamento e docente in Economia Aziendale per il suo immenso lavoro all’ interno di questo istituto, nonché relatore della mia tesi. Grazie. Permettetemi inoltre di esprimere un sentito ringraziamento ai miei colleghi – studenti perché sono sicuro che il significato di questo percorso non risieda solo nella consegna del tanto ambito certificato di Laurea ma acquisti grande valore nella consapevolezza di averlo ottenuto insieme, condividendo gioie e difficoltà di questi anni. Prima di passare alle conclusioni, il ringraziamento più grande è rivolto all’amico nonché dottore, Franco Damiani, ispiratore e coordinatore della coorte ATSC senza il quale, molto probabilmente, tutto ciò sarebbe rimasto solo un sogno. Un percorso che ha portato ad avere in questo anno accademico più di 200 immatricolati da tutte le regioni d’Italia al Corso di laurea professionalizzante per agenti di commercio, un percorso triennale nato con lo scopo di qualificare la categoria per rispondere meglio alle esigenze del mercato. Concedetemi, infine, di parlare per un attimo a titolo personale, ma penso che tutti i miei colleghi possano riconoscersi nelle parole che sto per dire. Vorrei ringraziare la mia famiglia, in particolare mia moglie, compagna di avventura, i miei figli, entrambi iscritti all’Università (uno di loro proprio qui a Teramo) ed ai miei suoceri che mi hanno supportato e sopportato in questi tre anni. E poi, un grazie anche a noi stessi perché, se siamo qui oggi, sarà pure merito nostro. In bocca al lupo a tutti e congratulazioni».

Dott. Guido Greco – 14 marzo 2018

«Saluto il Magnifico Rettore, gli Illustrissimi Professori, le Colleghe e i Colleghi, Franco Damiani e tutti i presenti. Vorrei porgere i miei ringraziamenti per questi tre bellissimi anni trascorsi assieme e per questa esperienza davvero unica. Vorrei ringraziare soprattutto Franco per avermi proposto il progetto – più di tre anni orsono – al quale aderii subito con entusiasmo – e per essere stato al mio fianco fino all’ultimo giorno, il 14 marzo, quando ti ho visto nell’Aula Magna a condividere la gioia del raggiunto traguardo. Vorrei ringraziarti innanzitutto per avermi dato modo di conoscere persone eccezionali, (l’elemento umano è la parte più nobile di questa esperienza). I Docenti: Donne e Uomini che ai miei occhi sono apparsi come nati per l’insegnamento, con la Vocazione, la Dedizione che li contraddistingue, essi stessi entusiasti di partecipare alla nostra esperienza ed essi stessi che ricambiavano la nostra ammirazione nei loro confronti, ritenendoci un po’ degli eroi visto che, nonostante i nostri impegni lavorativi, desideravamo impegnarci a studiare per apprendere ancora. Le mie Colleghe ed i miei Colleghi. Sembro esagerare se confesso che a volte mi sono sentito di appartenere ad una sorta di Casta, dopo avere conosciuto Persone che ho ammirato profondamente riconoscendo in loro una grinta ed una volontà superiori alle mie: Colleghe (Madri e Mogli) che dovevano far quadrare i già gravosi impegni familiari con quelli lavorativi eppure bravissime anche nello studio e nei risultati; Colleghi che puntavano alla massima votazione e per questo davano il massimo, applicandosi moltissimo nello studio. Ritengo di avere imparato molto da loro, dai loro sacrifici, dal loro impegno: un bell’esempio di Persone alle quali ho avuto l’onore di accomunarmi e che credono ancora che gli obiettivi si raggiungono con la fatica, quella vera. Che dire poi della nostra Università? Una struttura davvero efficiente e ben organizzata che rimarrà per sempre nel mio cuore, con le sue vetrate che incorniciano un quadro eterno e superbo della natura come il massiccio del Gran Sasso: che spettacolo in tutte le stagioni! L’Abruzzo è nel mio cuore: ci ho lavorato per anni con soddisfazione, ha dato rifugio a mio Padre ed ai suoi fratelli durante il conflitto mondiale salvandogli la vita (Trasacco) e mia moglie è nipote di Abruzzesi (Di Santo – Sante Marie). Ho calcolato che in tre anni ho percorso 10.000 km per frequentare le lezioni e viaggiato in autostrada oltre sessanta volte avanti e indietro da Roma, ma non mi è affatto pesato e lo farei nuovamente; anche perché mi ritengo un fortunato rispetto a Colleghi (quelli sì, veri eroi), che partono ogni volta da Catania, da Udine, da Milano e da altre città lontane. Mi mancherà tutto questo e mi mancherà l’adrenalina che scorreva copiosa nelle mie vene in occasione di ogni esame: “ce la farò, non ce la farò, ce la devo fare”; il desiderio di superare la prova, per verificare se eri preparato davvero oppure no, il condividere questi momenti con gli altri, rientrare stanco ma felice e pensare “anche questa è fatta”, avanti con il prossimo esame. Le lezioni, gli esami, lo studio, sono stati per me un impegno ideale ed una validissima alternanza al lavoro che mi ha permesso di diversificare e impegnare la mente in diverse direzioni, studiando e approfondendo vari argomenti che mi hanno molto interessato ed appagato, giovando anche al lavoro stesso. Ora che tutto questo è finito, anche io come altri colleghi sono davvero preso da un vuoto improvviso e da un po’ di nostalgia: che sia insorta la famigerata “Sindrome di Unite “? E infine Franco. L’artefice, il deus ex machina che ha fatto sì – assieme all’Università di Teramo – che tutto questo fosse realizzabile. Franco, un organizzatore nato, Franco il Tutor, ma per me sarebbe meglio definirlo il “Tuttor” visto che è sempre stato presente, vicino a ciascuno di noi e sempre disponibile a dare aiuto e consigli a chi ne avesse bisogno. Sempre con il sorriso e con la flemma che lo contraddistingue, dopo avere egli stesso per primo tracciato la strada e raggiunto il traguardo, ha visto via via aumentare in progressione geometrica le adesioni di tanti e tanti colleghi ad un progetto che reputo più vicino ad una “visione”: quella di qualificare e professionalizzare la nostra categoria. Franco merita tutta la mia e la nostra ammirazione e il più sentito ringraziamento per averci accompagnato in questa bellissima esperienza. La mia tesi inizia con “Sapere è Potere” e grazie a Franco oggi posso dire di avere un briciolo di potere in più, ma Franco usa chiosare ogni sua missiva con il suo motto oramai divenuto famoso in mezza Italia e che ritengo rispecchi la sua vera indole: “Abbiate Gioia” ed a me – Caro Amico Franco – hai donato una Gioia Immensa. Spero di essere ancora con te in altre battaglie su altri campi, nell’ambito dell’Associazionismo per raggiungere assieme nuovi traguardi e nuove gioie. Con affetto e gratitudine».

Dott. Matteo Pinello – 18 luglio 2018

«Buonasera a tutti, Magnifico Rettore, signor Preside, Docenti, famiglie e amici. È un onore per me aver potuto scrivere e oggi potervi leggere il discorso di commiato, rappresentando la coorte agenti ATSC. Durante la stesura ho ripercorso con la mente i tre intensi anni di studio. Ho ripensato al primo contatto avuto con l’amico Dottore Franco Damiani girovagando su LinkedIn e di come avesse cercato sin da subito di farmi cogliere l’importanza e la serietà di un percorso formativo accademico presso la Facoltà di Scienze della Comunicazione a Teramo curvato su noi agenti di commercio. Per chi come me viene da un posto geograficamente non molto vicino, Palermo per l’appunto, aver fatto la scelta di rimettersi a studiare dovendo ogni volta affrontare lunghi viaggi non è stata cosa facile. Ma è qua che viene il bello: ogni nuova sfida porta con sé diversi aspetti che sino ad allora non si erano tenuti in conto. Io personalmente ho avuto la fortuna di incontrare durante questo percorso colleghi che come me hanno trovato la voglia di crescere ma soprattutto di rimettersi in gioco, consapevoli dell’ulteriore sacrificio a cui si andava incontro; altri colleghi, invece, con cui è nata una bella amicizia e con i quali ho condiviso preoccupazioni e gioie ed è oggi motivo di grande felicità ritrovarli con me in questa aula magna per festeggiare il raggiungimento di quest’obiettivo. Ho fatto parte e lo dico con orgoglio di un’Università che mira solo al meglio per i suoi studenti. Di ciò ho avuto contezza durante questi tre anni di studi, in cui ho conosciuto Docenti che non hanno mai perso occasione per incoraggiarci, motivarci e ricordarci quanto – oggi più di prima – sia importante avere una preparazione appropriata per non essere tagliati fuori dal mondo del lavoro, che oggi ma ancor più domani richiede e richiederà professionisti altamente competenti. Quindi è a nome della coorte degli agenti ATSC che ringrazio il Preside e tutti Voi professori per aver contribuito alla nostra crescita professionale con insegnamenti di materie funzionali per il nostro lavoro, invitandoci ad aprire le nostre menti, a guardare il mondo con nuovi occhi ed a svincolarci da ragionamenti precostruiti. Conserveremo sicuramente con molta cura tutti i ricordi legati a questa esperienza. Penso di parlare a nome di tutti i miei colleghi quando dico che faranno parte dei nostri ricordi anche le ore, se non i giorni, sottratti agli affetti più cari per poter studiare. Per me il sacrificio maggiore in termini di tempo è stato quello tolto a mia figlia; spero un giorno lei possa comprendere questa mia scelta e magari esserle di esempio. Inoltre, come dimenticare le ansie il giorno prima di ogni esame, passato tra colleghi a ripetere ed a incoraggiarsi a vicenda, per poi subito dopo aver dato l’esame essere pronti e pieni di entusiasmo per il successivo obiettivo. Voglio ringraziare a nome mio e dei miei colleghi il Magnifico Rettore per averci dato quest’opportunità, credendo fortemente nel progetto presentatogli dal Dottore Franco Damiani, quest’ultimo instancabile organizzatore, attento alle esigenze ed ai bisogni di tutti noi. Quindi è a te caro Franco che, a nome della coorte agenti ATSC, porgo i più sentiti ringraziamenti per aver reso tutto questo possibile. Infine, voglio dire grazie alle due persone più importanti della mia vita, mia moglie Katia e la mia splendida figlia Ilenia, che mi hanno supportato, e credetemi, sopportato in questa splendida esperienza. Grazie a tutti».

Dott. Massimiliano Pratesi – 18 ottobre 2018

«Buonasera a tutti, Magnifico Rettore, Preside, Professori, colleghi, famiglie e amici. Sono davvero molto emozionato e orgoglioso di potermi pronunciare oggi a nome degli studenti della coorte ATSC del prestigioso ateneo che ci ospita. Quando è iniziato questo corso di alta formazione universitaria rivolta alla categoria degli agenti di commercio e in attività finanziaria, nell’ottobre del 2015, mai avrei immaginato di ritrovarmi puntualmente qui dopo tre anni. Oggi però possiamo essere fieri di aver vinto la sfida, soprattutto con noi stessi. Ricordo perfettamente il primo giorno, le espressioni smarrite e preoccupate dei compagni di corso ma allo stesso tempo emozionate e ansiose di iniziare un percorso formativo straordinario indirizzato a professionalizzare la nostra figura lavorativa. Ricordo altrettanto chiaramente la frase pronunciata in quella occasione dal dott. Franco Damiani, coordinatore della corte ATSC che, con grande lungimiranza, aveva scommesso sul progetto anche in prima persona dicendo: “Seguite le mie indicazioni, impegnatevi a fondo e tra tre anni raggiungerete la Laurea in Scienze della Comunicazione”. Poco dopo iniziò per tutti noi un percorso fatto di sacrifici, di lunghi viaggi in aereo, in treno e in auto, di studio e di notti insonni ma anche e soprattutto di grandi soddisfazioni e gratificazioni personali a ogni esame superato mentre la meta si faceva sempre più vicina. Per molti di noi, erano viaggi piuttosto impegnativi ma non ne abbiamo mai sentito il peso, consapevoli che questo percorso avrebbe elevato la nostra professionalità, aumentato le nostre competenze e la nostra sicurezza nello svolgimento della professione adeguandola alle esigenze del moderno mercato. Da parte mia non ho mai sofferto le trasferte, tranne l’ultima, quando a una sensazione di sollievo sono sopraggiunti nel viaggio di rientro, il dispiacere e la malinconia per un percorso meraviglioso che stava finendo. In questi anni abbiamo avuto il privilegio di conoscere Professori davvero straordinari che svolgono il proprio lavoro con serietà e impegno e siamo stati ospiti di gente unica in una regione, l’Abruzzo, che ha dimostrato da subito un senso dell’accoglienza fuori dall’ordinario. Abbiamo instaurato relazioni profonde di amicizia tra colleghi e vissuto insieme a loro momenti di euforica gioia e felicità ma anche condiviso le fatiche e le difficoltà di questo percorso gravati dagli impegni lavorativi e famigliari di tutti i giorni. Con sacrificio, impegno e dedizione ma anche condivisione e supporto reciproco, siamo riusciti a terminare il nostro corso di studio e oggi dobbiamo ringraziare chi ci ha consentito il raggiungimento di questa alta formazione universitaria con insegnamenti mirati al miglioramento delle nostre competenze nella attività lavorativa e personali. A nome di tutti noi vorrei ringraziare l’Università degli studi di Teramo che ha dato vita con coraggio e grande visione, attraverso il suo Magnifico Rettore, Prof. Luciano D’Amico, a un percorso di studio indirizzato alla Comunicazione per l’azienda e il Commercio attualmente unico in Italia. Porgo un ringraziamento altrettanto doveroso al Preside della facoltà di Scienze della Comunicazione, Prof. Stefano Traini, per aver fermamente creduto e sostenuto questo progetto con una altissima qualità della didattica. Desidero fare un ringraziamento particolare a tutti i Docenti, al Prof. Christian Corsi delegato di facoltà per la Coorte ATSC che, insieme, hanno accolto e condiviso con noi faticose trasferte e sacrifici per dare forma a questo percorso di alta formazione. Grazie ai relatori ed ai correlatori, al mio relatore in particolare Prof. Marcello Pedaci, che ci hanno affiancato e guidato fino agli ultimi frenetici giorni nella stesura della tesi. A nome di tutti i colleghi è con grande piacere che porgo un sentito ringraziamento al Presidente della Fondazione Enasarco dott. Gianroberto Costa, oggi qui presente insieme al Capo Gabinetto della presidenza di Enasarco, Cav. Gaetano Barattoli che, comprendendo a fondo le necessità latenti della categoria, hanno stanziato un milione e mezzo di euro destinandoli, per la prima volta dopo 79 anni, alla formazione e alla qualificazione professionale dell’agente di commercio e in attività finanziaria . Un ringraziamento immenso a nome di tutti noi è quello rivolto al dott. Franco Damiani, all’Amico Franco, senza il quale questo progetto che ha portato quest’anno ulteriori 150 nuovi iscritti raggiungendo il numero complessivo di quasi 800 da quando è iniziato, non avrebbe mai avuto luogo. Oggi, a distanza di tre anni, abbiamo forse qualche segno del tempo in più, ma siamo riusciti ad affinare le nostre competenze lavorative, siamo diventati più sicuri, più determinati, e possiamo essere orgogliosi di noi stessi grazie a questo corso di Laurea che ci ha permesso di arricchire significativamente il nostro bagaglio di conoscenze. Permettetemi adesso di ringraziare le nostre famiglie e i nostri affetti più cari che sono presenti qui oggi e anche quelli che sono lontani, per averci sempre sostenuto con fiducia, soprattutto nelle difficoltà. Infine, concedetemi un Grazie a tutti noi, per aver deciso di rimetterci in discussione e di imparare. Grazie a tutti e congratulazioni».

Dott.ssa Orietta Di Giuseppe – 15 luglio 2019

«É per me motivo di orgoglio e di emozione parlare oggi in rappresentanza dei miei colleghi della Coorte ATSC. L’emozione è duplice se penso che in questa sala avrei dovuto esserci 25 anni fa, quando mancai per un soffio la laurea in Giurisprudenza. Il ricordo è ancora vivo e per me personalmente, ma anche per molti dei miei colleghi, questa laurea rappresenta un cerchio che si chiude, il pezzo mancante del puzzle che si completa. Artefice di questo è stato indubbiamente il Dott. Franco Damiani, la cui brillante intuizione unita alla caparbietà tutta abruzzese, ha portato tanti di noi a realizzare i propri obiettivi e l’Abruzzo e Teramo ad essere al centro degli interessi di agenti di commercio e consulenti finanziari provenienti da tutta l’Italia. A lui e al suo staff, in particolare alla Dott.ssa Gregori, va tutto il mio ringraziamento non solo come professionista ma anche come Abruzzese per aver fatto conoscere la nostra Regione, unica nella sua bellezza, a colleghi che non l’avevano mai vista. Grazie alla loro “insistenza”, al loro spirito di coinvolgimento, alla loro organizzazione ci siamo trovati tre anni fa ad essere iscritti e oggi festeggiamo il titolo conseguito. Grazie, di cuore. Il percorso è stato faticoso, come qualunque percorso universitario di livello, ma anche di soddisfazione. Abbiamo investito su noi stessi, perché come è stato già detto in quest’aula “Studiare consente di essere immersi in un percorso di crescita culturale, anche intimo, che rende ognuno interessante a se stesso e poi agli altri, favorendo quella possibilità di condividere e condividersi che è lo scopo stesso del nostro essere vivi”; non è stato difficile farlo alla nostra età, perché lavoriamo da tanti anni e abbiamo capito che lo studio è una componente essenziale, permanente, strutturale, ineludibile della professione. Chi vuole lavorare ad un certo livello deve scegliere di studiare per tutta la vita. E quello che conta non è quello che abbiamo studiato ma quello che studieremo, perché viviamo in un contesto dinamico. Quello che conta è il flow dello studio e non lo stock, conta l’intenzione del prossimo mese, del prossimo anno. Perché studiare ci rende diversi. Diversi e migliori. Conciliare tutto questo con il lavoro, la famiglia, la gestione della vita quotidiana è stato possibile grazie a voi, persone eccezionali che abbiamo accanto che ci avete sostenuto, incoraggiato e anche sopportato nei momenti di maggiore impegno quando non potendo rubare tempo al lavoro lo abbiamo dovuto rubare agli affetti. Oggi leggiamo nei vostri occhi tutto l’orgoglio per aver condiviso questa scelta. E che dire dei colleghi, con i quali ci siamo scambiati appunti, test, libri, viaggi, pareri e preoccupazioni anche lavorative! Con molti di loro si sono istaurati rapporti di amicizia vera che dureranno nel tempo. Ma la difficoltà più grande, quella inconfessabile, latente e oggi finalmente risolta riguarda noi stessi e il nostro rapporto con l’essere giudicati. Provate per un attimo a mettervi nei nostri panni: quello che per un ragazzo è scontato per noi non lo è affatto, soprattutto quando a giudicarci sono persone a volte anche più giovani di noi. E qui abbiamo trovato un corpo insegnante straordinario che voglio ringraziare tramite il Magnifico Rettore, Prof. Dino Mastrocola, con il quale ho l’onore di condividere le origini guardiesi, il Prof. Stefano Traini, in qualità di Preside della facoltà, il Prof Christian Corsi, delegato di facoltà per la Coorte ATSC e prossimo preside di questo corso di laurea e il Presidente del corso di laurea in Scienze della Comunicazione, Prof. Gabriele D’Autilia. Tutti i docenti che abbiamo incontrato hanno preteso tanto, come è giusto che sia in una università che premia il merito. Ma hanno dato moltissimo, non solo riuscendo a condensare magnificamente i corposi programmi nelle poche ore a disposizione ma addirittura trovando spunti concreti di adattabilità al nostro lavoro in un percorso a volte anche di scambio di esperienze tra professionisti. Permettetemi, infine, di ringraziare il mio relatore, la Prof.ssa Sciannella, che con la sua competenza, la sua passione, il suo entusiasmo contagioso, la sua raffinata disponibilità mi ha spinta ad approfondire tematiche che per il mio lavoro saranno fondamentali negli anni a venire. E allora concludo con una speranza: che questa nostra prestigiosa Università offra a chi voglia proseguire questo cammino un percorso di eccellenza con una laurea magistrale, magari differenziando le diverse anime e competenze dell’agente di commercio e del consulente finanziario, puntando per entrambi alla valorizzazione del capitale umano, scientificamente in accordo con le novità dirompenti della tecnologia. Perché, come diceva la Montalcini, “il cervello non ha rughe: se continua a lavorare sodo, si rinnova continuamente, anche dopo gli 80 anni e, a differenza di altri organi, può persino migliorare”».

Dott.ssa Elissa Landi – 17 ottobre 2019

«Tre anni fa ero una donna alla quale la vita aveva dato molte opportunità, qualcuna ricevuta con leggerezza, altre conquistate con la costanza e l’impegno. Il desiderio della maternità era stato esaudito con l’arrivo di mia figlia Giulia e il poco tempo libero era equamente suddiviso tra gli amici e lo sport. Avevo la fortuna di esercitare una professione che mi calzava perfettamente, che richiedeva grande impegno e sacrificio ma che mi ricompensava per questo. Insomma, ero ciò che il senso comune definisce: “una persona realizzata”. Contestualmente però, ero arrivata a quel punto della vita in cui capisci che manca qualcosa e ciò che hai deve essere in qualche modo integrato da altro. Avevo intuito che questo “altro” dovesse essere il miglioramento della mia formazione. Era da tempo che sentivo la necessità di riprendere gli studi, si era fatto strada in me il desiderio di imparare cose nuove; mi ero anche guardata intorno alla ricerca di una facoltà che in qualche modo potesse coniugare tale desiderio con la necessità di potenziare le mie capacità professionali ma non l’avevo trovata. A quel punto incontrai l’ATSC. Un’associazione proiettata nella tutela della categoria degli agenti di commercio e dei promotori finanziari. Mi palesarono un’opportunità che era talmente interessante da sembrare inverosimile: incrementare la formazione di figure professionali come la mia, attraverso un iter universitario specifico. Voi capirete che la proposta ricevuta mi sembrò un segno del destino. Ero fortemente incuriosita. Interpellai Franco Damiani, presidente dell’ATSC, che si profuse in spiegazioni e ragionamenti e mi parlò del progetto nato in partnership con l’Enasarco e l’Ateneo di Teramo. Avevo mille domande e tutte avevano lo scopo di saggiare la bontà di quel progetto. Lui intuì la mia reticenza e con un bel “Abbi gioia” mi invitò alla Summer School di presentazione presso la Facoltà. Tornai a casa entusiasta. Sentivo di aver incontrato le persone giuste. Conosciuto docenti palesemente esperti e competenti che sapevano esattamente di cosa avessi bisogno e che erano disposti a mettersi in gioco con me e per me. Colleghi capaci, preparati, provenienti dai più disparati settori di mercato, con i quali potevo condividere dubbi e aspirazioni e mi resi conto che eravamo tutti allo stesso bivio. Ciò che ci accumunava era il desiderio proiettato verso il miglioramento di noi stessi e tutti stavamo cercando di capire come realizzarlo. Presi coscienza del fatto che non sarebbe stata una passeggiata, che avrei dovuto impegnarmi a fondo, che avrei sacrificato il mio riposo, il tempo e l’attenzione ai miei familiari, che avrei chiesto non solo a me stessa ma anche a loro le risorse necessarie. Così nell’ottobre di tre anni fa cominciò la mia avventura, la nostra avventura. Studiare da adulti è meglio, meglio che da giovani, non è più un obbligo, è una scelta e se è tale, porta frutti gonfi e maturi. In questi tre anni ci siamo aiutati, abbiamo studiato insieme, ci siamo sostenuti a vicenda nei momenti in cui pensavamo di non farcela, abbiamo condiviso successi, esiti negativi da recuperare e momenti ludici. Qualcuno si è sposato, qualcuno è diventato genitore. Abbiamo avuto l’onore di conoscere Maurizio che ci ha dovuto lasciare, prematuramente, per intraprendere quel viaggio che aspetta a ognuno di noi. Ci è mancato immensamente. Sono nate relazioni profonde incentrate sulla condivisione. C’è anche capitato, in ambito universitario, di confortare i ragazzi che dovevano sostenere i nostri stessi esami passando così dal ruolo di studenti a quello, temporaneamente più vicino, di genitori e ci siamo fatti confortare da loro chiedendo consigli su un mondo nel quale stavamo muovendo i nostri incerti passi. I docenti ci hanno insegnato l’umiltà necessaria all’apprendimento. Si sono confrontati con noi, ci hanno e sono stati coinvolti nelle esperienze, nei ragionamenti, nei conflitti che la professione del commerciale implica. Abbiamo pienamente consolidato il concetto che la chiave per aprire ogni porta si chiama: Empowerment (formazione). Che la formazione continua e costante e la bramosia di conoscere portano a una collocazione nel mondo del lavoro sempre più adeguata e aderente alle nostre aspettative. Tutti sappiamo che il mondo del lavoro è in continua mutazione; in passato ci siamo conformati a esso, nel limite delle nostre possibilità. Questo progetto ci ha dato modo di spostare il confine di tali possibilità e di sfruttare al meglio quello delle capacità. Molti di noi hanno sempre pensato che venditori “si nasce”! Avevamo motivo di pensarlo perché eravamo soli e ciò che imparavamo dipendeva esclusivamente dalla tenacia con la quale conducevamo le nostre attività. Rubavamo conoscenze e competenze a chi ci affiancava. Oggi abbiamo capito che se l’attitudine esiste, per questa professione come per le altre, la formazione è in grado di aiutarci a compiere il percorso desiderato e a raggiungere, con l’impegno, gli obiettivi che ci siamo prefissati. Oggi sappiamo che professionisti commerciali si “diventa! Sapevamo e abbiamo consolidato l’idea che il mercato necessita di attori organizzativi competenti. Questo progetto ci ha insegnato a esserlo maggiormente. Ogni materia studiata, ogni argomento affrontato, ogni quesito proposto è stato parte integrante di un puzzle strutturato con sapienza. Riferimenti tecnici, organizzativi, sociali, antropologici erano volutamente e consapevolmente articolati per essere connessi fra loro, tutti con un unico obiettivo: la costruzione di una professionalità più adeguata ai tempi e al mercato. Ringrazio per questo a nome mio e mi permetto di farlo a nome dei colleghi presenti, coloro i quali hanno avuto la capacità di capire come portare a compimento tale progetto. Nominarli tutti sarebbe impossibile. Ringrazio i colleghi, miei “compagni di viaggio”, per aver condiviso questa avventura pazzesca, viverla da sola sarebbe stato certamente più oneroso e sicuramente meno entusiasmante. Esprimo gratitudine, nel senso più profondo della parola, a tutti coloro i quali ci hanno assistito in questa formazione, per il commitment, l’entusiasmo e la passione trasmessi poiché fortunatamente, nelle numerose sfaccettature dell’essere umano esiste anche il pregio di rompere il confine dello status quo, con lo scopo di migliorare se stessi, l’ambiente circostante e, a volte, prendere per mano i propri simili e accompagnarli nel medesimo viaggio. Sappiate che questa esperienza per noi è stata, per usare un termine molto in voga in questo momento, “sostenibile”, nei termini in cui siete stati in grado di comunicare non solo informazioni esclusivamente nozionistiche legate al presente, ma una forma mentis solidamente proiettata al futuro e plasmata sul concetto che è necessario essere sempre presenti a ciò che accade e adeguarsi costantemente al mondo che ci circonda. Vi ringraziamo per averlo fatto».

Dott. Fabio De Rosa – 18 ottobre 2020

«Buongiorno a tutti, che bello e che emozione vedervi tutti qui. Quanto abbiamo aspettato questo momento, quante volte lo abbiamo vissuto e rivissuto nella nostra mente la sera prima di addormentarci, quante volte lo abbiamo ripassato. Io vi assicuro tantissime, ma sono certo di non essere il solo. Oggi è una giornata particolare e per certi versi unica, poiché oggi ci sono diverse generazioni che s’incontrano, pronte a tagliare un traguardo comune. Ci sono i ragazzi che coronano un sogno a compimento degli sforzi profusi in questi anni di studi, ragazzi ai quali il destino deve presentare ancora tutte le opportunità che saranno certamente entusiasmanti grazie alle competenze che hanno acquisito. Poi ci sono quelli come me e come i miei colleghi che, invece, oggi coronano un riscatto. Già, perché noi avevamo un sogno, avevamo un bisogno latente, avevamo un qualcosa d’incompiuto e tutto ciò ci ha dato la forza e la determinazione per iniziare quest’avventura. In fondo, non siamo tanto diversi perché, come ci disse un nostro insegnante e certamente lui se lo ricorderà, la giovinezza non è che una dimensione progettuale e quindi siamo tutti coetanei perché tutti abbiamo creduto in un progetto ed oggi ci ritroviamo a festeggiarne il suo compimento, in barba a ciò che recita la carta d’identità alla voce data di nascita. Il destino ha accomunato le generazioni presenti oggi nella scelta di questo percorso formativo e nella celebrazione della sua realizzazione. Ricordo molto bene lo stupore e l’incredulità rassegnata dei miei familiari alla notizia di questa mia nuova sfida, l’ennesima; che bello nascere competitivi, ma che fatica esserlo! Ricordo molto bene l’ansia e la curiosità della prima lezione, dove il nostro attuale Preside il prof. Corsi ci disse: non abbiate timore, seguitemi ed arriverete, fidatevi di me. Avevamo paura, perché non sapevamo esattamente cosa ci aspettasse, ma aveva ragione: lo abbiamo seguito ed oggi siamo qui. Sono stati tre anni molto intensi ma che ci hanno fatto scoprire un lato di noi stessi che forse nemmeno noi conoscevamo. Anni bellissimi, che nessuno di noi dimenticherà. Resteranno indelebili nelle nostre menti i viaggi, durante i quali ripassavamo le varie materie in vista degli esami da sostenere. Che belli quei viaggi, non sapete quanto mi mancano e quanto mi sono mancati negli ultimi mesi a causa delle ben note restrizioni. Erano lunghi ma passavano velocissimi. Poi la tensione degli esami, la gioia e la liberazione del successo, tutte emozioni per le quali le parole sono un limite, non bastano a raccontarne le sensazioni. Mi resteranno i ricordi delle domeniche rubate alle nostre famiglie, delle sere e delle notti passate a studiare, tante notti, perché alla nostra età io, il mio gruppo di studi e molti altri volevamo fare bella figura, ottenere il massimo e gratificare i nostri insegnati perché noi sapevamo perfettamente che, in cuor loro, facevano il tifo per noi. Ebbene, sono certo che oggi i primi orgogliosi di noi siano proprio loro. Tre anni fa, un cospicuo gruppo di professionisti si è messo in gioco perché ha capito che chi non si forma si ferma perché, in un mercato in continua evoluzione, occorreva evolversi più velocemente del mercato stesso, occorreva capirne le dinamiche evolutive occorreva, in termini competitivi, staccare gli avversari ed in termini strategici differenziarsi ed occorreva fare tutto questo per scrivere il mercato che sarà. Bene, oggi, dopo tanti sacrifici ci sentiamo pronti perché la conoscenza è la luce sull’ignoto, la competenza è la garanzia della sopravvivenza e del successo professionale. Conoscenza e competenza non hanno confini e lo dimostro io che, per poter essere artefice e protagonista del mio futuro, non mi sono arreso davanti alle distanze ed ai sacrifici, partendo dalla Valtellina, ai confini con la Svizzera, in direzione Abruzzo e così hanno fatto tanti miei colleghi provenienti da tutta Italia, pur di scegliere il prestigioso Ateneo di Teramo. Un Ateneo che ha saputo comprendere per tempo come una società globalizzata avrebbe inciso sui cambiamenti delle dinamiche evolutive e sociologiche e, attraverso insegnamenti mirati, completi, moderni, di grande respiro e visione, ci ha dato la possibilità di accedere ad un’offerta formativa unica nel suo genere, che ci ha permesso di raggiungere quel vantaggio competitivo grazie al quale abbiamo aumentato esponenzialmente la nostra forza motrice. Un Ateneo che è stato in grado di stravolgersi e reinventarsi nei processi in pochissimo tempo, difronte ad un’emergenza pandemica mondiale, ma che è rimasto profondamente fedele a sé stesso nei suoi obiettivi formativi e alla sua mission di formare risorse chiave per le aziende e per il mercato. Ma come nelle aziende moderne il vantaggio competitivo è determinato dall’insieme dei punti di forza espressi in termini di risorse e competenze che si detengono rispetto ai fattori critici di successo, anche la nostra prestigiosa università non si sottrae a questo binomio; infatti, essa non sarebbe certamente la stessa senza le risorse umane di cui dispone con le loro preziose competenze che le contraddistinguono, uniche e perfettamente compatibili con le esigenze dei mercati attuali e dei mercati che verranno. Ed è per questo che voglio ringraziare a nome mio ed a nome di tutti i laureandi di oggi il nostro corpo docenti, uno per uno, perché siete stati davvero fantastici. Siete stati sempre una guida autorevole e competente, severi ma coinvolgenti, integerrimi ma leali e siete stati sempre un esempio ed al tempo stesso ambasciatori dei valori e dell’identità di questa università. Siete riusciti, nel mio caso ma credo anche in molti altri, addirittura a risvegliare quella passione e curiosità per lo studio che nemmeno io sapevo di avere e, credetemi, questa è una cosa grandiosa. Docenti che sono stati un esempio di grande abnegazione, che non hanno avuto alcun tentennamento nello stravolgere il paradigma classico del metodo d’insegnamento, armandosi di valigia, pur di portare la loro infinita conoscenza e la loro passione a Milano ed a Roma, appunto perché i confini, ribadisco, sono cosa obsoleta, esistono solo sulla carta geografica e voi ce lo avete dimostrato coi fatti. Ce le ricordiamo bene tutti le maratone che avete affrontato durante le sessioni d’esame, sessioni che terminavano a tarda sera pur di permetterci di tornare il giorno successivo dalle nostre famiglie e nelle nostre aziende; quei volti segnati dalla stanchezza ma fieri, resilienti e consapevoli di fare la cosa giusta, di fare una cosa straordinaria, una cosa per il bene nostro e del nostro splendido paese, per poi trovare anche la forza di gioire insieme noi davanti ad una buona cena. Ecco, Unite è anche questo, anzi Unite è soprattutto questo. Grazie davvero a voi tutti, cari professori. Un grazie caloroso va quindi ai cuori pulsanti che hanno guidato il nostro gruppo docenti, il nostro primo preside il prof Stefano Traini, il Vicepreside, il prof. Marcello Pedaci ed il nostro attuale preside, il prof. Christian Corsi, un uomo pragmatico che ha il dono di chiudere gli occhi, immaginare il futuro e la capacità di tradurre il tutto, in tempi brevissimi, in un progetto. In questa carrellata di ringraziamenti non posso non riservare un posto d’onore ad ATSC, nella persona del suo presidente il dott. Franco Damiani che, grazie al suo carisma, alla sua determinazione ed alla sua caparbietà è riuscito a tenere le redini e guidare un gruppo molto eterogeneo tra mille difficoltà e mille imprevisti riuscendo sempre nel difficile compito di non farci sentire mai soli. Tutto ciò grazie anche alla sua valida collaboratrice, la dott.ssa Federica Gregori che, osservando ed imparando da un gigante delle relazioni, prima o poi supererà il maestro. Un ringraziamento è il gesto più semplice e sincero che voglio dedicare al mio gruppo di studi. Tino, Licandro, Luca, Linda e Marco e con loro voglio salutare tutti i gruppi di studio che si sono formati. Nel mio caso sono stati una spalla, un conforto, un supporto, una sicurezza ma e soprattutto degli amici, dei veri amici! Un gruppo senza il quale non avrei raggiunto questo risultato, un gruppo nel quale la condivisione degli obiettivi è stata la base ed al contempo la forza per fare sempre meglio. Al gruppo spero di aver trasmesso la mia energia, il mio spirito competitivo, la programmazione del dettaglio, la voglia di non arrendersi mai. Dal gruppo ho certamente imparato la riflessione, la ponderazione, il lavoro di squadra, ed il valore dell’amicizia. Grazie a loro sono cresciuto e sono diventato una persona migliore. Noi e tutti i gruppi di studio siamo l’esempio che l’unione è sempre più forte del singolo. Infine, voglio ringraziare col cuore in mano la mia e tutte le famiglie, mia moglie, i miei figli, i miei genitori, mio fratello e con loro tutte le mogli, i mariti, i figli, i padri, le madri, i fratelli e le sorelle; voglio dirvi che questa laurea è anche e soprattutto vostra, voi che siete stati i nostri primi sostenitori, voi che non ci avete mai fatto mancare il vostro affetto ed il vostro appoggio, voi che avete sofferto e gioito con noi, sappiate che tutto questo lo abbiamo fatto anche per voi e che senza di voi non ce l’avremmo fatta. Ah, dimenticavo, un grazie lo dobbiamo dire anche a tutti noi laureandi, perché ci abbiamo tentato, perché ci abbiamo creduto e perché ci siamo riusciti!».

Dott.ssa Linda Genesini – 16 luglio 2021

«Buon pomeriggio a tutti e ben trovati. È un immenso piacere ritrovarvi in questa fantastica e suggestiva cornice dell’aula magna che conferisce grande solennità ed atmosfera a quest’occasione davvero speciale. Speciale per diversi motivi: prima di tutto perché stiamo vivendo anni particolari dovuti alla pandemia e ciò che prima ci sembrava “normale” come frequentare in libertà i luoghi pubblici e vedere gli amici adesso è un sospirato traguardo raggiunto. Speciale perché quattro anni fa non avrei mai immaginato di poter realizzare uno dei miei bisogni latenti che per anni avevo nascosto in un cassetto. Speciale, inoltre, perché non pensavo di poter arricchire la mia vita, oltre che a livello culturale, anche a livello umano in soli tre anni e di essere circondata da persone che, da perfetti sconosciuti, sono diventati ormai parte integrante del mio quotidiano. Tanti agenti di commercio e consulenti finanziari provenienti da settori ed aziende diverse, tutti assieme, non sono facili da trovare soprattutto sapendo che, almeno per ora, non cercano di venderti niente. Spesso nella nostra vita siamo stati definiti dottore o dottoressa pur non avendone il titolo, perché ci venivano riconosciute una preparazione ed una professionalità insita nel laureato ma che noi avevamo acquisito nell’università della vita. Invece di esserne lusingati, venivamo pervasi da emozioni contrastanti. Da un lato i successi che ognuno di noi aveva raggiunto nel lavoro e nella vita ci facevano sentire più che laureati; dall’altro, avevamo un sogno irrealizzato che ci faceva sentire usurpatori di un titolo. Poi, nel 2013 l’inizio della svolta. Un’associazione pressoché sconosciuta (almeno per me allora) ci proponeva una serie di servizi, tra i quali un corso specifico di laurea creato appositamente per agenti di commercio e consulenti finanziari. Non il solito corso a pagamento, ma un vero e proprio corso di laurea supportato da un prestigioso ateneo. L’associazione era ATSC, l’ateneo era UNITE. Inizialmente ero scettica, pensavo fosse il solito progetto che sarebbe ben presto naufragato. Poi ho visto i primi laureati del 2016 ed il sogno che da tanto tempo avevo soffocato dagli impegni, dalle responsabilità, dalla famiglia (in senso buono s’intende), ritornava alla luce più forte che mai. Era il 10 luglio 2017 quando, più per amore nei confronti di mio marito in quanto era il suo compleanno e voleva partecipare a tutti i costi, ho partecipato alla Summer School organizzata da UNITE. In quella sede ho conosciuto il dott. Franco Damiani e la dott.ssa Federica Gregori di ATSC ed a loro devo il mio primo grazie. Assieme ai professori, che ancora non sapevo sarebbero stati i miei docenti, mi hanno catapultato in un turbinio di emozioni, tanto che abbiamo deciso di iscriverci entrambi a questo corso di laurea. L’ennesimo percorso a due, come ormai ne avevamo affrontati tanti, consapevoli dei sacrifici che ciò avrebbe portato al nostro lavoro ed alla nostra famiglia ma spinti dall’entusiasmo di coronare un sogno comune. Grazie Marco, per essere stato al mio fianco anche questa volta e di avermi sostenuto oltre che, come moglie, mamma dei tuoi figli, collega, anche come donna. Ricordo la prima lezione a Milano, con l’attuale Preside della facoltà prof. Christian Corsi e l’allora preside prof. Stefano Traini ed il loro entusiasmo nel presentarci le loro materie. Ero nell’ultimo banco che, da un lato, mi faceva sentire protetta dagli sguardi dei docenti e, dall’altro, mi dava la possibilità di guardare i colleghi davanti a me e di coglierne le emozioni. Di corsi di formazione ne avevo fatti tanti nella mia carriera ma, per la prima volta, forse nella mia vita, mi sentivo fuori luogo e chi mi conosce sa quanto sia difficile farmi sentire fuori luogo. Ero ansiosa, forse avevo sbagliato tutto, forse rincorrevo un sogno effimero ma ero lì e dovevo darmi una possibilità. Non arrendersi mai. Mai. Mai in niente, grande o piccolo, insignificante o importante. Non arrendersi mai, se non di fronte ai principi o al buon senso, diceva Winston Churchill e io da sempre ci credevo. Così è iniziato il nuovo percorso universitario. Ferrara – Milano, Ferrara – Teramo a seconda delle lezioni e degli esami, week end passati a studiare sui libri che, se da un lato avessero tolto tempo alla famiglia, dall’altro non ci avrebbero fatto litigare per un sacco di banalità perché non avevamo il tempo (ricordatevi che io ho intrapreso questo percorso con mio marito). Poi la cerchia si è allargata e se prima eravamo tutti singoli ed estranei, man mano abbiamo iniziato a interagire in maniera efficace sfruttando quelle capacità che ognuno di noi aveva raggiunto nella propria vita. Gruppi di studio efficaci ed efficienti (per citare Chester Barnard non a caso soggetto della mia tesi di laurea) che, avendo ben chiaro l’obiettivo da raggiungere, si supportava e sopportava ogni qual volta subentrava lo sconforto fino a raggiungere il tanto agognato obiettivo. Un progetto, quindi, quello di ATSC e Unite con l’importante contributo della Fondazione Enasarco, estremamente importante perché attraverso un’offerta formativa completa, adeguata, interattiva, estremamente contestualizzata e puntuale nei suoi obiettivi ha saputo fornire quella marcia in più di cui avevamo bisogno. Riuscire a soddisfare i bisogni dei propri clienti è alla base di ogni singola impresa e voi ci siete riusciti. Grazie al Magnifico Rettore, prof. Dino Mastrocola, al nostro Preside della facoltà di Scienze della che da sempre ha creduto in questo progetto ambizioso, al relatore della mia tesi e vicepreside di facoltà Prof. Marcello Pedaci e all’intero corpo docente autorevole e competente che si è messo a nostra disposizione, raggiungendoci a Milano e Roma, facendo i pendolari della cultura e che, anche durante il periodo di pandemia, ci ha raggiunto virtualmente direttamente nelle nostre case non facendoci mai sentire abbandonati. Anche voi avete accettato una sfida che ha comportato sacrifici e che spesso probabilmente vi ha fatto dubitare della scelta che avevate fatto (gestire degli agenti di commercio, lo so per esperienza, è terribile) ma la vostra capacità di resilienza e l’estrema professionalità ci ha permesso oggi di poter essere qui e rendervi fieri dell’insegnamento che ci avete profuso. In questi tre anni ho avuto la possibilità di relazionarmi con moltissimi colleghi e di instaurare con loro rapporti che sono diventati vere e proprie amicizie. Ho imparato a conoscerli assieme alle loro famiglie ed apprezzarli semplicemente perché sono loro. Carmela, Silvia, Salvo, Mauro, Maria Cristina, Giovanna, Cristian, Ida per citarne alcuni, sono diventati un punto di riferimento importante a cui non potrei fare a meno. Grazie alla città di Teramo che ci ha ospitati nel nostro pendolarismo mettendoci a disposizione oltre alle strutture ricettive anche un meraviglioso contesto ambientale. Un enorme grazie al mio gruppo di studi. Fabio, Licandro, Luca, Tino rimarrete per sempre nel mio cuore come dei grandi Amici. Abbiamo passato giornate, nottate a studiare assieme ed a confrontarci (rigorosamente online dato le distanze), stimolati dal comune obiettivo, integrando le nostre competenze e peculiarità con estrema serietà e il massimo rispetto reciproco ed i risultati non sono mancati. Mi avete scelto e mi avete permesso di condividere con voi il lavoro di squadra, integrandomi completamente e facendomi sentire sempre a mio agio dimostrando, qualora ce ne fosse stato bisogno, che siete delle persone Speciali. Un grazie alla mia famiglia ed a tutte le famiglie dei presenti, a Filippo e Giulia, i miei meravigliosi ragazzi, perché non ci hanno mai giudicato accettando le nostre assenze, spesso anche fisiche e gioendo per i nostri risultati. Un ultimo grazie lo dobbiamo infine a noi stessi per avere creduto nelle nostre capacità ed aver realizzato un sogno importantissimo. Mi è doveroso a questo punto chiedervi cortesemente di alzarvi per rendere omaggio alla memoria di un collega, un amico, che come tutti noi è riuscito a realizzare il suo sogno di laurea ma che il destino ha prematuramente portato via all’affetto dei suoi cari. Vi chiedo un caloroso applauso per Silvano Sartore. Grazie».

Dott. Giuseppe Fresi – 15 ottobre 2021

«Buon pomeriggio a tutti, non è facile per me affrontare un discorso pubblico ma so già da adesso che ascolterete le mie parole con simpatia e un po’ di solidarietà! Un saluto particolare va certamente al Magnifico Rettore, al Preside di Facoltà, a tutti i professori che hanno accompagnato me ed i miei compagni di viaggio in questi tre intensi anni di vita. Finalmente intravedo il traguardo, ecco l’obiettivo prefissato tre anni orsono ormai a portata di mano! Tutto è nato per gioco, quasi cinque anni fa, dopo aver studiato per il conseguimento della patente nautica. Il riattivarsi dei neuroni ha riacceso in me una vecchia scintilla, come un flashback che mi ha riportato alle scuole superiori ed ai primi mesi di università. Percorso, quest’ultimo, che non ho potuto concludere. Una sensazione già provata in passato, che giovava al mio benessere fisico e psicologico. Da qui il desiderio di prolungare questo stato di rinnovata energia e vitalità. Da quel momento è iniziata per me la ricerca in Rete di un Corso di Laurea che potesse soddisfare i miei interessi. La mia necessità non era solo legata al raggiungimento di una soddisfazione personale ma anche al bisogno di un percorso formativo che fosse d’ausilio alla mia vita quotidiana da imprenditore e agente di commercio. La valutazione delle innumerevoli proposte formative è durata svariati mesi, non è stato facile individuare una facoltà che fosse attenta alle esigenze di uno studente lavoratore come me cui sono addossate, oltre alle ovvie responsabilità di marito e padre, anche la gestione di un’azienda a cui sono legate le vite di trenta persone tra dipendenti e collaboratori esterni. Giunse quasi inattesa la mail di ATSC – realtà fino a quel momento a me sconosciuta – che mi proponeva un percorso di studi che ha attirato da subito la mia attenzione. Piano di studi in totale sintonia con le mie ricerche e l’idea portante di un’università vicina allo studente lavoratore, capace di comprenderne a fondo i bisogni più urgenti. La curiosità prese il sopravvento. Mi piace approfondire nella vita, sento la necessità di confrontarmi con le persone. Fu così che mi decisi a contattare ATSC. Dall’altro capo della comunicazione una ragazza gentile, competente e precisa. Da quel momento diventai il suo incubo. Quarantacinque minuti di autentico interrogatorio, domande e richieste di informazioni sempre più dettagliate. Più volte nel corso della telefonata, ammetto di aver pensato che la professionista disponibile e puntuale che parlava con me si potesse trasformare in un mostro feroce da un momento all’altro e riattaccasse furiosa il telefono. Fortunatamente non accadde, rimasi piacevolmente sorpreso e registrai in memoria il suo nome: Federica! Rimaneva per me un grosso nodo da sciogliere: vivo e lavoro in Sardegna! Ogni lezione avrebbe comportato una partenza il giorno prima e il rientro a casa il giorno successivo. Le Lezioni a Teramo erano per me impossibili da frequentare per ovvie ragioni, ma grazie alla possibilità di frequentare a Roma anche questa difficoltà fu superata. Adesso il passo più delicato: condividere il progetto con la famiglia. Riunione di famiglia, dunque, attenta negoziazione con mia moglie Ilaria, approvazione e pianificazione del tutto. Nuova sfida accettata, iscrizione alla Facoltà di Scienze della Comunicazione di Teramo per raggiungere i miei obiettivi: formazione, crescita umana e professionale, realizzazione di un sogno accarezzato in giovinezza. Oggi posso riaffermare che con volontà, impegno, organizzazione e un po’ di strategia, ogni ostacolo può essere superato. Durante questi tre anni ho avuto l’onore di avere ospiti in Sardegna per la Summer School il nostro Preside, Prof Cristian Corsi che ringrazio, l’amico Franco con Giuliana, e l’efficientissima Federica. Sono stati dei giorni di condivisione e reciproca conoscenza che ricordo con immenso piacere. Sfruttando l’occasione abbiamo reclutato altri amici e colleghi sardi pronti ad affrontare come noi questa sfida complessa ma eccitante. Ho avuto, inoltre, il piacere e l’opportunità di conoscere e condividere molti momenti con il Prof. Marco Galdenzi, purtroppo sempre dietro uno schermo, che si è reso disponibile a fare da Relatore per la mia tesi, supportandomi e sostenendomi in ogni momento. L’umiltà e l’umanità incontrate sono le caratteristiche che più mi hanno colpito e oggi sono sempre più convinto di aver fatto la giusta scelta. Purtroppo, dopo il primo anno accademico ed a metà del secondo, passati con gioia, coinvolgimento, passione, senza rinunciare alla condivisione di bei momenti di svago, ecco una pessima notizia. Un virus sconosciuto e aggressivo sta circolando in Italia. Immagini apocalittiche si susseguivano in televisione, la paura e l’ansia presero il posto dei recenti entusiasmi. Tutto sembrava cambiato! Rinchiusi nelle nostre case potevamo far affidamento solo sulla tecnologia per continuare ad avere un minimo di rapporto umano. La Rete era il nostro accesso al mondo, i nostri volti visibili soltanto in piccole cornici dentro un monitor! Tutto sembrava diverso: le lezioni più fredde, il confronto con i colleghi più raro… Perfino i professori dovettero sperimentare con un ampio grado di incertezza queste nuove forme di didattica e lo spettro dello scoramento prese a manifestarsi sempre più spesso. Gli esami si fecero più complessi e pesanti, molte più prove basate su colloquio orale, tutto il programma in un’unica verifica e quell’organizzazione iniziale studiata ad hoc per studenti lavoratori, che tanto mi aveva convinto della scelta in fase iniziale, sembrò farsi più debole. Studiare era sempre più complicato, le preoccupazioni per la salute della famiglia, degli amici, gli sforzi per la sopravvivenza dell’azienda finiscono per distrarti quotidianamente! I miei momenti di studio erano interrotti insistentemente perfino dai dipendenti che chiamavano per avere rassicurazioni. In quei momenti senti addosso il dovere di trasmettere positività e ottimismo ma tutto appare troppo più grande di te. Dovetti attingere a tutto il mio coraggio per non mollare. Ed eccoci qua a raccontare quanto è stato! La resilienza e quella testardaggine spesso attribuita a noi sardi mi consentirono di essere oggi con Voi a condividere la mia esperienza. Auspico che questo discorso di commiato fatto oggi possa servire in futuro per ricordare i tanti sacrifici compiuti, il tempo dedicato, le emozioni, i momenti di tensione e le soddisfazioni ottenute durante lo studio per ogni singolo corso. A nome di tutta la categoria degli agenti di commercio e promotori finanziari mi faccio portavoce di un ringraziamento sincero per l’opportunità ricevuta e per l’accoglienza che ci è stata riservata dall’Università di Teramo e dagli amici dell’ATSC. Sono nate nuove amicizie, nuove avventure professionali e la rinnovata consapevolezza che – mai quanto oggi – è vera la frase, forse un po’ inflazionata ma sempre preziosa, dell’insigne Eduardo De Filippo: gli esami non finiscono mai! Consentitemi ora di ringraziare alcuni in particolare tra voi. Federica, che rispondendo a tutte le mie estenuanti domande in fase di preiscrizione mi ha convinto a fare il grande passo, accogliendomi su una barca che galleggiava in un oceano per me fino ad allora sconosciuto. Franco, che mi ha motivato e incoraggiato in tutti i momenti di difficoltà, dandomi sempre i consigli più giusti. Il Prof. Galdenzi per la professionalità e la pazienza mostratemi durante il lavoro sulla tesi. Ringrazio infine i miei gioielli più preziosi: mia moglie Ilaria per avermi sopportato, supportato, aiutato e spesso perfino sostituito nel ruolo di genitore durante questi ultimi tre anni di vita. Senza di Lei non avrei potuto fare quello che ho fatto. Le mie bambine, Giulia e Giada, a cui chiedo scusa per averle spesso trascurate. I miei genitori, amici e parenti che mi hanno aiutato e mi sono stati vicini in questo impegnativo percorso. Vorrei che questa mia sfida portata a termine con successo potesse essere per Giada, Giulia ed i più piccoli un umile esempio su come guardare sempre avanti con ottimismo e non arrendersi mai. Grazie a tutti».

Dott. Cristiano Artoni – 10 dicembre 2021

«Buon pomeriggio a tutti voi. Come sempre alla fine di un percorso salgono i ricordi, tornano i momenti entusiasmanti, si rammenta tutta la fatica fatta, si ricordano le serate e le domeniche passate sui libri, ritornano i visi dei tanti colleghi che nel tempo sono diventati amici, tornano le paure prima di un esame e la gioia dopo un bel voto e, non ultimo, quel senso di vuoto che la fine di una esperienza così forte inevitabilmente ti lascia. Il mio percorso somiglia a quello di tanti tra noi, gli studi iniziati e purtroppo interrotti, il lavoro che devi iniziare in modo precipitoso e poi ti assorbe completamente, una carriera che per fortuna prende la strada giusta, la nascita della propria famiglia. In fondo, tutti i motivi per essere contenti del proprio percorso. Eppure, dentro rimane quella sensazione che qualcosa manca, che forse la formazione non è completa, che forse non è così impossibile provare a finire un vecchio percorso. Permettermi un ringraziamento speciale al nostro Emerito Rettore, il Professor Luciano D’Amico, al quale ormai qualche anno fa ho accennato al mai sopito desiderio di completare il mio percorso di studi, che mi ha spronato a farlo e grazie al quale ho scoperto l’ATSC e quelle meravigliose persone che la animano. Mi sono avvicinato a loro in modo timido, sono stato subito accolto con calore o, come dice Franco Damiani, con gioia nonostante io venga da attività diverse da quelle tipiche degli Agenti di Commercio o dei Promotori Finanziari, sebbene molto affini al nostro percorso di studi. Per me – e credo anche per tutti Voi – è stata una grande emozione rientrare in facoltà, sedersi di nuovo nei banchi tra i colleghi, ascoltare una lezione, scegliere di riprendere gli studi con quella voglia e quella determinazione che nasce da una scelta matura, volontaria e pienamente consapevole. In questa occasione voglio esprimere la più profonda gratitudine all’ATSC, a Franco Damiani, a Federica ed allo staff tutto per l’impegno profuso, per la pazienza, per gli aiuti e le parole di sprono ed incoraggiamento, in alcuni momenti davvero preziose se non indispensabili. Parimenti la mia gratitudine va all’Università di Teramo, al nostro Magnifico Rettore, al nostro Preside ed ai professori, nessuno escluso che, pur nel rispetto dei ruoli, sono diventati anche amici, confidenti, quasi compagni di corso. Tra loro ho scoperto delle grandi persone, dotate certo di una grande preparazione ma anche di una profonda umanità. Mi ha davvero colpito il fatto che ognuno di loro è stato pronto a mettersi in gioco con noi, sono stati sempre disponibili ad ascoltare i nostri pensieri e le nostre esperienze, e, scusate la presunzione, pronti a crescere insieme a noi. È questo il più grande insegnamento ricevuto, lo spirito vero di quella formazione continua che esula dal solo nozionismo, dove conoscere diventa una necessità che ti cambia, che ti fa crescere e ti fa capire che nessuna esperienza fatta fino ad ora è sufficiente e che grazie al confronto ed alla formazione trovi sempre un miglioramento sia professionale che personale. E quanto merito va dato a questo partenariato tra ATSC e UNITE, che ha fatto nascere questo progetto davvero unico e grazie al quale si crea un gruppo dove ognuno porta esperienze, che fa nascere uno spirito di squadra e dove ognuno stimola l’altro, ed è questo che spinge e convince ognuno di noi a perdere ore di sonno e di svago, che ci fa rimanere tutti insieme e arrivare a meta. Mi sono chiesto spesso se, senza questo, sarei arrivato a questo risultato e sinceramente non credo ne avrei avuto la forza. Alla presentazione della laurea Magistrale mi hanno colpito le parole di stupore di Franco Damiani sul numero di persone interessate a continuare un percorso di formazione dopo anni di impegno. Se mi avessero detto che, dopo anni di impegno avrei avuto la voglia, se non la necessità di proseguire un percorso formativo, io stesso non lo avrei creduto. Caro Franco quante volte mi hai detto abbi gioia e io oggi ne ho davvero tanta, ma in contemporanea sento anche un po’ di tristezza; mi manca l’emozione della lezione, mi mancano i professori ed i colleghi. Per fortuna c’è il corso di Laurea Magistrale. Di nuovo grazie a tutti Voi per questi anni meravigliosi passati insieme, per l’arricchimento ricevuto, per tutte le emozioni condivise. Davvero, siete tutti delle persone speciali».

Dott.ssa Anna Bonesini – 23 marzo 2022

La vita di ognuno di noi è scandita da giorni che spesso si assomigliano molto: le settimane si rincorrono tra impegni professionali, incombenze familiari, qualche imprevisto, alcune arrabbiature. Ma poi arrivano i giorni speciali. Sono i giorni che rimangono scolpiti per sempre nel nostro cuore e nella nostra mente, quelli, il cui ricordo, anche a distanza di anni, ci strappa un sorriso. Ecco: questo è uno di quei giorni…e non è speciale solo per noi laureandi che concludiamo un percorso di formazione e di crescita stimolante e impegnativo, è speciale per tutti coloro che sono in questa aula magna. E se per noi è un giorno speciale desidero dedicare un pensiero a coloro che come noi si stavano preparando a vivere un traguardo importante e che a causa di un conflitto inutile e feroce hanno visto il loro futuro in frantumi. A loro auguro con tutto il cuore che presto questa tragedia abbia fine e che possano tornare a realizzare i propri sogni. Poiché i giorni speciali sono il frutto del lavoro di tanti attori, ecco che arriva la gratitudine, ecco che si sente il desiderio di ringraziare chi ha contribuito a rendere questo giorno indelebile nella nostra vita. In primis ringrazio il Magnifico Rettore dell’Università di Teramo, il Prof. Dino Mastrocola, il nostro Preside, il Prof. Christian Corsi e i docenti, tutti, che ci hanno seguito con professionalità e passione in questo triennio. Grazie di cuore. Un ringraziamento particolare lo dedico al mio relatore, il Prof. Marcello Pedaci, che mi ha supportata con pazienza, dedizione, con suggerimenti preziosi e anche con qualche importante revisione che ha messo a dura prova le mie certezze: grazie, soprattutto per questo! La mia gratitudine è rivolta anche al gruppo ATSC, al Suo Presidente, il Dott. Franco Damiani, alla sua intuizione brillante che ha soddisfatto il bisogno latente di tanti di noi che sentivano la necessità di migliorare la propria formazione, ma non erano a conoscenza di questo progetto. Come racconto sempre, una mail mi ha cambiato la vita! Caro Franco, era la mail con Il tuo invito alla presentazione del corso di laurea presso l’Hotel Andreola di Milano. Qui ho partecipato all’incontro: era presente l’allora Preside, il Prof. Stefano Traini; ho potuto anche assistere ad una delle coinvolgenti lezioni del Prof. Andrea Sangiovanni e ho realizzato che era arrivato il momento di impegnarmi per concretizzare un desiderio che facevo fatica ad esprimere anche a me stessa. Il percorso che hai presentato, condiviso da UNITE, era stimolante, le materie da studiare interessanti e propedeutiche alla mia professione di consulente finanziario. Caro Franco, in questi anni sei stato per noi un punto di riferimento, sempre pronto a sostenerci e a stimolarci, a salutarci con Il tuo beneaugurante motto: abbiate gioia! Ecco, oggi, anche grazie a te, noi tutti abbiamo gioia. Un sincero ringraziamento anche alla tua preziosa collaboratrice, la Dott.ssa Federica Gregori, sempre puntuale nelle sue informazioni che ci hanno sollevato dai problemi amministrativi e ci hanno permesso di dedicarci meglio allo studio. Un grazie sincero alle nostre famiglie, agli amici che hanno compreso il nostro desiderio di realizzazione e ci hanno sostenuto rinunciando alla nostra presenza in qualche circostanza, perdonandoci le nostre intemperanze prima di ogni esame e partecipando alla nostra contentezza per ogni prova superata. Un pensiero lo dedico ai miei colleghi con i quali ho condiviso questi tre anni: ci siamo aiutati a vicenda, abbiamo condiviso i momenti di sconforto, le ansie che precedono gli esami e la soddisfazione per ogni prova superata; con alcuni di loro è nata un’amicizia vera che continuerà nel tempo: il ricordo di questa esperienza ci legherà per sempre. Vi ringrazio, perché la solidarietà che ci ha uniti ha contribuito affinché oggi fosse un giorno speciale. E se qualche volta ci siamo sentiti in colpa per aver sottratto tempo prezioso ai nostri cari, dobbiamo invece essere orgogliosi, perché, abbiamo dimostrato a noi stessi che il tempo è una risorsa preziosa che non va sprecata, abbiamo provato che con l’impegno è possibile uscire dalla zona di comfort che blocca la nostra crescita e il nostro sviluppo personale e che superando le nostre paure, si possono gestire sfide, acquisire nuove abilità, realizzare i propri sogni e raggiugere nuovi obiettivi. Congratulazioni e buon giorno speciale a tutti!!!