L’Italia è il Paese europeo con il numero più alto di agenti di commercio, pari a 208.700, che operano per conto di 57.000 mila imprese, a fronte di una media totale su base annua di circa 6 miliardi e 400 milioni di euro di provvigioni percepite.

Partendo da questi dati, corroborati dal bilancio consuntivo Enasarco relativo all’anno 2023, non sarebbe improprio affermare che gli agenti di commercio ricoprono un ruolo fondamentale all’interno del tessuto economico-industriale italiano, fatto prevalentemente di piccole, medie e micro imprese per le quali la figura dell’intermediario è indispensabile.

Una figura che si è evoluta nel tempo, di pari passo con le mutazioni degli scenari di riferimento, che hanno imposto un netto cambio nel mondo delle vendite, arrivando a dilatare in maniera importante le competenze proprie del c.d. “venditore”, che non si limita alla mera attività di raccolta degli ordini ma è chiamato a adottare un orientamento di lungo periodo focalizzato sull’istituzione di rapporti continuativi con i clienti.

Un’evoluzione che può essere sinteticamente riassunta nel passaggio da un’ottica transazionale ad una relazionale, che presuppone una riconfigurazione della logica di fondo e di alcune fasi specifiche del processo di vendita, come la cura dei rapporti con la clientela, l’elaborazione di analisi e statistiche, il potenziamento delle attività di post-vendita con visite periodiche, assistenza e gestione dei reclami.

Capacità che evidenziano come l’attività svolta dall’agente di commercio sia diventata un lavoro non meramente operativo ed esecutivo, quanto piuttosto un lavoro “intellettuale”, nel quale occorre intelligenza per trovare soluzioni ai problemi e utilizzare le risorse personali e organizzative in modo efficace ed efficiente.

In aggiunta, gli agenti di commercio rientrano nella top 10 delle figure più ricercate dalle imprese a livello internazionale.

Eppure, permane ancora in maniera considerevole un pregiudizio sulla professione, tale per cui i giovani tendono a non considerarla come una carriera soddisfacente; da un’analisi condotta dalla School of management della Bocconi su un campione di 344 studenti universitari è emerso che solo il 26,3% avrebbe intenzione di lavorare nel mondo delle vendite; di questo 26.3%, a sorpresa, il 41,4% delle donne sarebbe interessato a considerare tale carriera, contro il 25% degli uomini.

Le motivazioni principali che guiderebbero questa scelta consistono nella possibilità di crescita rapida, nel livello di retribuzione, nel sistema di bonus, nella presenza di processi di inserimento strutturati per comprendere il mestiere, nella flessibilità e nell’autonomia, che consentono di gestire in maniera indipendente il proprio tempo ed i propri impegni, permettendo di conciliare meglio vita lavorativa e privata.

Anche la formazione continua risulta essere una componente importante per i partecipanti coinvolti nella ricerca, soprattutto per le donne.

Sul punto, il sistema informativo sulle professioni ha evidenziato che il tasso di difficoltà nel reperire gli agenti di commercio da parte delle aziende risulta essere pari al 78%. I motivi della difficoltà sono principalmente la mancanza di candidati (69,5%) e la preparazione inadeguata (28,1%).

Sempre secondo il sistema informativo sulle professioni, il livello di istruzione degli agenti è pari per il 53% al diploma di scuola superiore e solo per il 7,3% al titolo universitario.

L’esigenza di formazione è, quindi, evidente ed è stata posta per la prima volta nel 2013 proprio da ATSC che, in 11 anni di alta formazione, ha raggiunto 1.175 iscritti ai corsi di laurea, 820 laureati e 35 diplomati ai corsi di alta formazione provenienti, tra l’altro, da tutta l’Italia con prevalenza delle regioni Abruzzo, Lazio, Lombardia e Veneto.

Non solo corsi di laurea. L’offerta formativa di ATSC ricomprende anche corsi di alta formazione, master di primo e secondo livello, nonché corsi di aggiornamento professionale.

Per ricevere informazioni sull’alta formazione o su altre questioni inerenti all’attività dell’agente di commercio iscriviti qui e sarai ricontattato/a.

… con ATSC non si è mai soli!!!

Dott. Franco Damiani
Presidente ATSC
Delegato Assemblea Enasarco

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Partendo da questi dati, corroborati dal bilancio consuntivo Enasarco relativo all’anno 2023, non sarebbe improprio affermare che gli agenti di commercio ricoprono un ruolo fondamentale all’interno del tessuto economico-industriale italiano, fatto prevalentemente di piccole, medie e micro imprese per le quali la figura dell’intermediario è indispensabile.

Una figura che si è evoluta nel tempo, di pari passo con le mutazioni degli scenari di riferimento, che hanno imposto un netto cambio nel mondo delle vendite, arrivando a dilatare in maniera importante le competenze proprie del c.d. “venditore”, che non si limita alla mera attività di raccolta degli ordini ma è chiamato a adottare un orientamento di lungo periodo focalizzato sull’istituzione di rapporti continuativi con i clienti.

Un’evoluzione che può essere sinteticamente riassunta nel passaggio da un’ottica transazionale ad una relazionale, che presuppone una riconfigurazione della logica di fondo e di alcune fasi specifiche del processo di vendita, come la cura dei rapporti con la clientela, l’elaborazione di analisi e statistiche, il potenziamento delle attività di post-vendita con visite periodiche, assistenza e gestione dei reclami.

Capacità che evidenziano come l’attività svolta dall’agente di commercio sia diventata un lavoro non meramente operativo ed esecutivo, quanto piuttosto un lavoro “intellettuale”, nel quale occorre intelligenza per trovare soluzioni ai problemi e utilizzare le risorse personali e organizzative in modo efficace ed efficiente.

In aggiunta, gli agenti di commercio rientrano nella top 10 delle figure più ricercate dalle imprese a livello internazionale.

Eppure, permane ancora in maniera considerevole un pregiudizio sulla professione, tale per cui i giovani tendono a non considerarla come una carriera soddisfacente; da un’analisi condotta dalla School of management della Bocconi su un campione di 344 studenti universitari è emerso che solo il 26,3% avrebbe intenzione di lavorare nel mondo delle vendite; di questo 26.3%, a sorpresa, il 41,4% delle donne sarebbe interessato a considerare tale carriera, contro il 25% degli uomini.

Le motivazioni principali che guiderebbero questa scelta consistono nella possibilità di crescita rapida, nel livello di retribuzione, nel sistema di bonus, nella presenza di processi di inserimento strutturati per comprendere il mestiere, nella flessibilità e nell’autonomia, che consentono di gestire in maniera indipendente il proprio tempo ed i propri impegni, permettendo di conciliare meglio vita lavorativa e privata.

Anche la formazione continua risulta essere una componente importante per i partecipanti coinvolti nella ricerca, soprattutto per le donne.

Sul punto, il sistema informativo sulle professioni ha evidenziato che il tasso di difficoltà nel reperire gli agenti di commercio da parte delle aziende risulta essere pari al 78%. I motivi della difficoltà sono principalmente la mancanza di candidati (69,5%) e la preparazione inadeguata (28,1%).

Sempre secondo il sistema informativo sulle professioni, il livello di istruzione degli agenti è pari per il 53% al diploma di scuola superiore e solo per il 7,3% al titolo universitario.

L’esigenza di formazione è, quindi, evidente ed è stata posta per la prima volta nel 2013 proprio da ATSC che, in 11 anni di alta formazione, ha raggiunto 1.175 iscritti ai corsi di laurea, 820 laureati e 35 diplomati ai corsi di alta formazione provenienti, tra l’altro, da tutta l’Italia con prevalenza delle regioni Abruzzo, Lazio, Lombardia e Veneto.

Non solo corsi di laurea. L’offerta formativa di ATSC ricomprende anche corsi di alta formazione, master di primo e secondo livello, nonché corsi di aggiornamento professionale.

Per ricevere informazioni sull’alta formazione o su altre questioni inerenti all’attività dell’agente di commercio iscriviti qui e sarai ricontattato/a.

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Dott. Franco Damiani
Presidente ATSC
Delegato Assemblea Enasarco

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