Buongiorno a tutte le colleghe ed a tutti i colleghi. Saluto il tavolo di Presidenza composto dal Segretario Nazionale della Federazione Nazionale UGL Terziario e Luigi Giulio De Mitri Pugno, Vicesegretario Nazionale.

È il terzo anno che ATSC ha il piacere di partecipare al Consiglio Nazionale dell’UGL Terziario. Ringrazio la Segreteria Nazionale per averci invitato e soprattutto per averci dato la possibilità di parlare della categoria che rappresentiamo e tuteliamo: gli agenti di commercio, gli agenti in attività finanziaria ed i consulenti finanziari. Dal momento della firma della lettera di affiliazione con il Segretario Generale Luca Malcotti nel 2019 ci sentiamo infatti di far parte del coordinamento nazionale per la nostra categoria con delega agli AEC.

A questo fine, porto alla vostra attenzione il contesto di riferimento partendo dai dati forniti dalla Fondazione Enasarco, il nostro ente previdenziale: gli iscritti attivi nel 2021 sono pari a 2017.944 contro i 278.000 del 2021. Si evince immediatamente che in 20 anni sono state perse 60.000 unità con una riduzione quindi del circa 20%.

Malgrado questa riduzione, da un’analisi effettuata dallo IUCAB (organizzazione internazionale degli agenti di commercio) è emerso che le agenzie commerciali nel 2021 hanno dato lavoro a 1.6 milioni di persone nel mondo, di cui 776.000 in Italia – nazione più numerosa per la presenza degli agenti di commercio dopo la Spagna (165.700) e gli Stati Uniti (40.000) – non solo contribuendo alle vendite dei prodotti ma incrementando il PIL attraverso i salari ed i redditi generati dalle attività economiche.

Dopo questa analisi e prendendo spunto dal titolo di questo congresso Ricostruire l’Italia e rilanciare il lavoro, mi sento di ribadire che è necessario sostenere questa categoria che, a causa dell’evolversi delle vendite (es. grande distribuzione prima ed e-commerce dopo) ha visto cambiare totalmente l’ambito di attività passando da una vendita transazionale ad una vendita consulenziale e in questo momento ha grosse difficoltà.

Inoltre, da un questionario somministrato da IUCAB a 2.000 agenti di commercio europei e americani, è emerso che i primi ritengono meno soddisfacenti le provvigioni percepite ed il rapporto con la ditta mandante rispetto ai secondi, un rapporto caratterizzato da scarsa fiducia poiché i produttori italiani aggirano i loro agenti e forniscono servizi a territori/categorie di clientela selezionati tramite addetti alle vendite interni e vendite online senza pagare le commissioni agli agenti. Questo reclamo in Italia è stato comune al 71% degli intervistati, mentre negli USA solo al 45%.

Queste modifiche producono un effetto dissuasivo sulla cura del rapporto tra ditta mandante e agente. Per questo motivo gli agenti italiano sono maggiormente critici nei confronti delle mandanti rispetto ai colleghi americani e inglesi. È nostro compito tenere in considerazione questi aspetti negativi per far sì che le aziende mandanti possano riconsiderare determinate politiche agghiaccianti.

Inoltre, dal questionario si evince che mentre un agente americano gestisce circa 1.1 milioni di euro di fatturato, in Europa la media è pari a 850.000 euro e in Italia poco meno di 700.000 euro.

Vista questa situazione, per ricostruire l’Italia e rilanciare il lavoro nella nostra categoria è necessario agire su più fronti: rinnovare gli AEC scaduti nel 2002 E riprendere subito la trattativa con le altre parti sociali ormai ferma a causa dell’instabilità politica interna all’Enasarco. Colgo l’occasione per sollecitare il Segretario Nazionale a riaprire i negoziati. La nostra associazione e Io come delegato abbiamo già segnalato delle osservazioni al fine di valorizzare e tutelare sempre di più la figura dell’agente di commercio, che ho già anticipato nel Consiglio Nazionale del 2021 tenutosi a Vico Equense.

Questi elementi portano ad una crisi economica della categoria ed a una riduzione degli iscritti presso la fondazione Enasarco, con il probabile rischio futuro di non poter pagare le pensioni. Bisogna quindi che anche il nostro ente Enasarco offra non solo l’assistenza previdenziale ma anche servizi aggiuntivi ai propri iscritti, tra cui la formazione professionale. Siamo pienamente d’accordo con l’Onorevole Walter Rizzetto che, nel suo precedente intervento, ha sottolineato l’importanza di una formazione continua e obbligatoria.

Proprio su questo punto ATSC, come già illustrato nei miei precedenti interventi, ha promosso e continua a promuovere la formazione continua, puntando sull’istruzione di qualità e quindi sulla formazione universitaria. Contiamo, infatti, oltre 1.200 iscritti tra cui oltre 600 laureati presso l’università di Teramo, abbiamo avviato un partenariato con l’università delle camere di commercio Unimercatorum con oltre 100 iscritti ma non ci fermiamo qui: stiamo sviluppando un nuovo progetto con un’altra istituzione universitaria per la realizzazione di corsi di formazione per la categoria e nello specifico vorremmo trattare i temi inerenti l’attività dell’agente operante nel settore dell’automotive: una figura professionale in grado di offrire nuovi posti di lavoro, la possibilità di reinventarsi e, in definitiva, evitare la chiusura della partita iva e la cancellazione da Enasarco, oltre che offrire un’opportunità di reddito considerevole.

A proposito di chiusure di partita IVA, negli ultimi anni i nuovi iscritti Enasarco per il 50% abbandonano l’attività nei primi 5 anni.

Peraltro, l’articolo 2, comma 1, dello Statuto della Fondazione Enasarco stabilisce che «La Fondazione (…) provvede senza fini di lucro: (…) alla formazione, alla qualificazione professionale, all’assistenza sociale e alla solidarietà in favore degli iscritti (…)». I tempi sono maturi, tant’è che la Presidente dell’Unione Europea ha definito il 2023 come l’anno europeo delle competenze e, in particolare, della formazione continua.

Una forza lavoro dotata delle competenze richieste permette di affrontare con successo i cambiamenti del mercato del lavoro, contribuisce alla crescita sostenibile, produce più innovazione e migliora la competitività delle imprese

Come parte sociale, ATSC non si occupa solo di tutela sindacale e fiscale ma si impegna anche con la ricerca e sviluppo nel contribuire a fronteggiare le problematiche sociali e ambientali sensibilizzando l’intera categoria. In particolare, cerca di realizzare 7 obiettivi dell’agenda 2030 ONU tra cui istruzione di qualità a cui ho accennato, uguaglianza di genere, lavoro dignitoso e crescita economica, riduzione delle disuguaglianze, consumo e produzione responsabili, vita sulla terra, partnership per gli obiettivi.

Per esigenze di sintesi, illustrerò i dati principali riguardanti:

  1. il lavoro dignitoso (recuperato per gli agenti: 5.385.000 euro)
  2. la vita sulla terra (Campagna di piantumazione di 3 palme Washingtonia sul lungomare di Giulianova per la quale abbiamo raccolto 2.200 euro). Un albero durante la sua vita assorbe in media circa 1 tonnellata di CO2, restituendo ossigeno all’ambiente; un individuo emette mediamente circa 5 tonnellate di anidride carbonica all’anno. Quindi, ognuno di noi dovrebbe piantare almeno 5 alberi l’anno, da ora in poi e per il resto della sua vita, per compensare le proprie emissioni;
  3. la partnership per gli obiettivi: è importante fare rete. Ad esempio, il rapporto con UGL Terziario ha

incrementato la fiducia dei nostri associati, che si sentono ben rappresentati.

Negli ultimi 10 anni la nostra associazione da 793 iscritti ha raggiunto 2840 iscritti. La rendicontazione completa delle nostre attività è stata condensata nel nostro bilancio di sostenibilità redatto dalla Dott.ssa Federica Gregori, accreditato da Confassociazioni e con la prefazione di Luca Malcotti, pubblicato sul sito e acquistabile tramite Amazon.

Sostenibilità, sì. Possiamo affermare che ATSC è un’associazione sostenibile perché si occupa di economia, del sociale e dell’ambiente. In quale modo possiamo agire per fare la differenza e contribuire al cambiamento per Ricostruire l’Italia e rilanciare il lavoro? La risposta è semplice: sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo (Mahatma Gandhi). Ognuno di noi è come una matita, essa lascia sempre un segno. Allo stesso modo, tutto ciò che farai nella vita lascerà una traccia: di conseguenza impegnati per avere piena coscienza di ogni tua azione (Paulo Coelho).

A tutti voi abbiamo portato una matita come augurio: che ognuno di voi possa tracciare e lasciare un segno. Io personalmente essendo amministratore di tre aziende cerco di educare e sensibilizzare i titolati verso un lavoro sostenibile. Proprio in questa settimana ho anche pubblicato un libro di un’azienda start-up impegnata nel perseguimento di questi obiettivi.

Vi ringrazio per l’attenzione.

Abbiate gioia!!!

Franco Damiani

 

 

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È il terzo anno che ATSC ha il piacere di partecipare al Consiglio Nazionale dell’UGL Terziario. Ringrazio la Segreteria Nazionale per averci invitato e soprattutto per averci dato la possibilità di parlare della categoria che rappresentiamo e tuteliamo: gli agenti di commercio, gli agenti in attività finanziaria ed i consulenti finanziari. Dal momento della firma della lettera di affiliazione con il Segretario Generale Luca Malcotti nel 2019 ci sentiamo infatti di far parte del coordinamento nazionale per la nostra categoria con delega agli AEC.

A questo fine, porto alla vostra attenzione il contesto di riferimento partendo dai dati forniti dalla Fondazione Enasarco, il nostro ente previdenziale: gli iscritti attivi nel 2021 sono pari a 2017.944 contro i 278.000 del 2021. Si evince immediatamente che in 20 anni sono state perse 60.000 unità con una riduzione quindi del circa 20%.

Malgrado questa riduzione, da un’analisi effettuata dallo IUCAB (organizzazione internazionale degli agenti di commercio) è emerso che le agenzie commerciali nel 2021 hanno dato lavoro a 1.6 milioni di persone nel mondo, di cui 776.000 in Italia – nazione più numerosa per la presenza degli agenti di commercio dopo la Spagna (165.700) e gli Stati Uniti (40.000) – non solo contribuendo alle vendite dei prodotti ma incrementando il PIL attraverso i salari ed i redditi generati dalle attività economiche.

Dopo questa analisi e prendendo spunto dal titolo di questo congresso Ricostruire l’Italia e rilanciare il lavoro, mi sento di ribadire che è necessario sostenere questa categoria che, a causa dell’evolversi delle vendite (es. grande distribuzione prima ed e-commerce dopo) ha visto cambiare totalmente l’ambito di attività passando da una vendita transazionale ad una vendita consulenziale e in questo momento ha grosse difficoltà.

Inoltre, da un questionario somministrato da IUCAB a 2.000 agenti di commercio europei e americani, è emerso che i primi ritengono meno soddisfacenti le provvigioni percepite ed il rapporto con la ditta mandante rispetto ai secondi, un rapporto caratterizzato da scarsa fiducia poiché i produttori italiani aggirano i loro agenti e forniscono servizi a territori/categorie di clientela selezionati tramite addetti alle vendite interni e vendite online senza pagare le commissioni agli agenti. Questo reclamo in Italia è stato comune al 71% degli intervistati, mentre negli USA solo al 45%.

Queste modifiche producono un effetto dissuasivo sulla cura del rapporto tra ditta mandante e agente. Per questo motivo gli agenti italiano sono maggiormente critici nei confronti delle mandanti rispetto ai colleghi americani e inglesi. È nostro compito tenere in considerazione questi aspetti negativi per far sì che le aziende mandanti possano riconsiderare determinate politiche agghiaccianti.

Inoltre, dal questionario si evince che mentre un agente americano gestisce circa 1.1 milioni di euro di fatturato, in Europa la media è pari a 850.000 euro e in Italia poco meno di 700.000 euro.

Vista questa situazione, per ricostruire l’Italia e rilanciare il lavoro nella nostra categoria è necessario agire su più fronti: rinnovare gli AEC scaduti nel 2002 E riprendere subito la trattativa con le altre parti sociali ormai ferma a causa dell’instabilità politica interna all’Enasarco. Colgo l’occasione per sollecitare il Segretario Nazionale a riaprire i negoziati. La nostra associazione e Io come delegato abbiamo già segnalato delle osservazioni al fine di valorizzare e tutelare sempre di più la figura dell’agente di commercio, che ho già anticipato nel Consiglio Nazionale del 2021 tenutosi a Vico Equense.

Questi elementi portano ad una crisi economica della categoria ed a una riduzione degli iscritti presso la fondazione Enasarco, con il probabile rischio futuro di non poter pagare le pensioni. Bisogna quindi che anche il nostro ente Enasarco offra non solo l’assistenza previdenziale ma anche servizi aggiuntivi ai propri iscritti, tra cui la formazione professionale. Siamo pienamente d’accordo con l’Onorevole Walter Rizzetto che, nel suo precedente intervento, ha sottolineato l’importanza di una formazione continua e obbligatoria.

Proprio su questo punto ATSC, come già illustrato nei miei precedenti interventi, ha promosso e continua a promuovere la formazione continua, puntando sull’istruzione di qualità e quindi sulla formazione universitaria. Contiamo, infatti, oltre 1.200 iscritti tra cui oltre 600 laureati presso l’università di Teramo, abbiamo avviato un partenariato con l’università delle camere di commercio Unimercatorum con oltre 100 iscritti ma non ci fermiamo qui: stiamo sviluppando un nuovo progetto con un’altra istituzione universitaria per la realizzazione di corsi di formazione per la categoria e nello specifico vorremmo trattare i temi inerenti l’attività dell’agente operante nel settore dell’automotive: una figura professionale in grado di offrire nuovi posti di lavoro, la possibilità di reinventarsi e, in definitiva, evitare la chiusura della partita iva e la cancellazione da Enasarco, oltre che offrire un’opportunità di reddito considerevole.

A proposito di chiusure di partita IVA, negli ultimi anni i nuovi iscritti Enasarco per il 50% abbandonano l’attività nei primi 5 anni.

Peraltro, l’articolo 2, comma 1, dello Statuto della Fondazione Enasarco stabilisce che «La Fondazione (…) provvede senza fini di lucro: (…) alla formazione, alla qualificazione professionale, all’assistenza sociale e alla solidarietà in favore degli iscritti (…)». I tempi sono maturi, tant’è che la Presidente dell’Unione Europea ha definito il 2023 come l’anno europeo delle competenze e, in particolare, della formazione continua.

Una forza lavoro dotata delle competenze richieste permette di affrontare con successo i cambiamenti del mercato del lavoro, contribuisce alla crescita sostenibile, produce più innovazione e migliora la competitività delle imprese

Come parte sociale, ATSC non si occupa solo di tutela sindacale e fiscale ma si impegna anche con la ricerca e sviluppo nel contribuire a fronteggiare le problematiche sociali e ambientali sensibilizzando l’intera categoria. In particolare, cerca di realizzare 7 obiettivi dell’agenda 2030 ONU tra cui istruzione di qualità a cui ho accennato, uguaglianza di genere, lavoro dignitoso e crescita economica, riduzione delle disuguaglianze, consumo e produzione responsabili, vita sulla terra, partnership per gli obiettivi.

Per esigenze di sintesi, illustrerò i dati principali riguardanti:

  1. il lavoro dignitoso (recuperato per gli agenti: 5.385.000 euro)
  2. la vita sulla terra (Campagna di piantumazione di 3 palme Washingtonia sul lungomare di Giulianova per la quale abbiamo raccolto 2.200 euro). Un albero durante la sua vita assorbe in media circa 1 tonnellata di CO2, restituendo ossigeno all’ambiente; un individuo emette mediamente circa 5 tonnellate di anidride carbonica all’anno. Quindi, ognuno di noi dovrebbe piantare almeno 5 alberi l’anno, da ora in poi e per il resto della sua vita, per compensare le proprie emissioni;
  3. la partnership per gli obiettivi: è importante fare rete. Ad esempio, il rapporto con UGL Terziario ha

incrementato la fiducia dei nostri associati, che si sentono ben rappresentati.

Negli ultimi 10 anni la nostra associazione da 793 iscritti ha raggiunto 2840 iscritti. La rendicontazione completa delle nostre attività è stata condensata nel nostro bilancio di sostenibilità redatto dalla Dott.ssa Federica Gregori, accreditato da Confassociazioni e con la prefazione di Luca Malcotti, pubblicato sul sito e acquistabile tramite Amazon.

Sostenibilità, sì. Possiamo affermare che ATSC è un’associazione sostenibile perché si occupa di economia, del sociale e dell’ambiente. In quale modo possiamo agire per fare la differenza e contribuire al cambiamento per Ricostruire l’Italia e rilanciare il lavoro? La risposta è semplice: sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo (Mahatma Gandhi). Ognuno di noi è come una matita, essa lascia sempre un segno. Allo stesso modo, tutto ciò che farai nella vita lascerà una traccia: di conseguenza impegnati per avere piena coscienza di ogni tua azione (Paulo Coelho).

A tutti voi abbiamo portato una matita come augurio: che ognuno di voi possa tracciare e lasciare un segno. Io personalmente essendo amministratore di tre aziende cerco di educare e sensibilizzare i titolati verso un lavoro sostenibile. Proprio in questa settimana ho anche pubblicato un libro di un’azienda start-up impegnata nel perseguimento di questi obiettivi.

Vi ringrazio per l’attenzione.

Abbiate gioia!!!

Franco Damiani

 

 

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