Questa mattina, Franco Damiani – Presidente dell`Associazione Agenti Teramo Senza Confini – è stato ospite della trasmissione A conti fatti, condotta da Elisa Isoardi e in onda tutti i giorni alle 11 su Rai 1, per parlare di contributi silenti e denunciare la storia di Gaspare Grelli.

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Gaspare Grelli è un agente di commercio di Tortoreto che, per motivi di salute, ha dovuto abbandonare l’attività e chiudere la partita IVA. Grelli, con 19 anni di lavoro e migliaia di euro versati, si è visto respingere da parte dell’Enasarco la possibilità di fare i versamenti volontari, e quindi di chiedere la pensione integrativa, perché la richiesta di contribuzione volontaria non era stata presentata entro due anni, a decorrere dal 1° Gennaio successivo, dalla cessazione dell`attività.

La storia di Grelli è simile a quella di oltre 500.000 contribuenti silenti, lavoratori che hanno versato contributi previdenziali all’Enasarco, ma che non hanno diritto a nessuna pensione integrativa per mancanza dei requisiti minimi. Questo avviene perché, da regolamento Enasarco, al fine di ottenere il diritto alla pensione occorrono minimo 20 anni di contribuzione previdenziale, che possono essere integrati con i versamenti volontari. Accade di frequente però che, dopo avere chiuso la partita IVA senza avere raggiunto i requisiti minimi, un agente non sia in condizioni di versare nell`immediato un importo medio di 500,00 euro al mese per 5, 10 o addirittura 15 anni di contribuzione volontaria. Disponibilità che potrebbe invece verificarsi dopo 3 o 4 anni dall’interruzione dell’attività, ma che a quel punto non è più possibile utilizzare per effettuare i versamenti volontari, poiché i termini di prescrizione lo impediscono.

«Esempio tangibile quello del nostro associato Gaspare – ha spiegato in trasmissione il Presidente ATSC Franco Damiani – che, dopo aver curato la sua malattia, avrebbe voluto effettuare il versamento volontario dell’anno a lui mancante, ma non è stato possibile. Ritengo che tutto questo non sia eticamente corretto, perché a fronte di versamenti previdenziali obbligatori (qui possiamo veramente affermare “A CONTI FATTI”) dovrebbe ricevere in cambio una prestazione, nel caso degli agenti di commercio la pensione integrativa Enasarco. Attraverso l’associazione ogni giorno informiamo la categoria su tutti i diritti che gli agenti hanno, ma anche su tutti i doveri che la professione comporta, e allo stesso tempo cerchiamo di sensibilizzare le istituzioni in merito a questo grande abuso da parte dell’Enasarco. Confidiamo nella sensibilità del nuovo Consiglio di Amministrazione Enasarco che, grazie ad una nuova legge elettorale, sarà eletto direttamente dagli agenti e non più dalle parti sociali. Ci auguriamo che, una volta operativo, affronti il problema dei contributi silenti. Bisogna prima di tutto bloccare questa emorragia che interessa ogni anno oltre 4.000 agenti che interrompono l’attività generando contributi silenti».

Ufficio Stampa
ATSC

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Questa mattina, Franco Damiani – Presidente dell`Associazione Agenti Teramo Senza Confini – è stato ospite della trasmissione A conti fatti, condotta da Elisa Isoardi e in onda tutti i giorni alle 11 su Rai 1, per parlare di contributi silenti e denunciare la storia di Gaspare Grelli.

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Gaspare Grelli è un agente di commercio di Tortoreto che, per motivi di salute, ha dovuto abbandonare l’attività e chiudere la partita IVA. Grelli, con 19 anni di lavoro e migliaia di euro versati, si è visto respingere da parte dell’Enasarco la possibilità di fare i versamenti volontari, e quindi di chiedere la pensione integrativa, perché la richiesta di contribuzione volontaria non era stata presentata entro due anni, a decorrere dal 1° Gennaio successivo, dalla cessazione dell`attività.

La storia di Grelli è simile a quella di oltre 500.000 contribuenti silenti, lavoratori che hanno versato contributi previdenziali all’Enasarco, ma che non hanno diritto a nessuna pensione integrativa per mancanza dei requisiti minimi. Questo avviene perché, da regolamento Enasarco, al fine di ottenere il diritto alla pensione occorrono minimo 20 anni di contribuzione previdenziale, che possono essere integrati con i versamenti volontari. Accade di frequente però che, dopo avere chiuso la partita IVA senza avere raggiunto i requisiti minimi, un agente non sia in condizioni di versare nell`immediato un importo medio di 500,00 euro al mese per 5, 10 o addirittura 15 anni di contribuzione volontaria. Disponibilità che potrebbe invece verificarsi dopo 3 o 4 anni dall’interruzione dell’attività, ma che a quel punto non è più possibile utilizzare per effettuare i versamenti volontari, poiché i termini di prescrizione lo impediscono.

«Esempio tangibile quello del nostro associato Gaspare – ha spiegato in trasmissione il Presidente ATSC Franco Damiani – che, dopo aver curato la sua malattia, avrebbe voluto effettuare il versamento volontario dell’anno a lui mancante, ma non è stato possibile. Ritengo che tutto questo non sia eticamente corretto, perché a fronte di versamenti previdenziali obbligatori (qui possiamo veramente affermare “A CONTI FATTI”) dovrebbe ricevere in cambio una prestazione, nel caso degli agenti di commercio la pensione integrativa Enasarco. Attraverso l’associazione ogni giorno informiamo la categoria su tutti i diritti che gli agenti hanno, ma anche su tutti i doveri che la professione comporta, e allo stesso tempo cerchiamo di sensibilizzare le istituzioni in merito a questo grande abuso da parte dell’Enasarco. Confidiamo nella sensibilità del nuovo Consiglio di Amministrazione Enasarco che, grazie ad una nuova legge elettorale, sarà eletto direttamente dagli agenti e non più dalle parti sociali. Ci auguriamo che, una volta operativo, affronti il problema dei contributi silenti. Bisogna prima di tutto bloccare questa emorragia che interessa ogni anno oltre 4.000 agenti che interrompono l’attività generando contributi silenti».

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