Cerimonia di laurea in Scienze della comunicazione – 15 ottobre 2021

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Buon pomeriggio a tutti,

non è facile per me affrontare un discorso pubblico ma so già da adesso che ascolterete le mie parole con simpatia e un po’ di solidarietà! Un saluto particolare va certamente al Magnifico Rettore, al Preside di Facoltà, a tutti i professori che hanno accompagnato me e i miei compagni di viaggio in questi tre intensi anni di vita.

Finalmente intravedo il traguardo, ecco l’obiettivo prefissato tre anni orsono ormai a portata di mano!

Tutto è nato per gioco, quasi 5 anni fa, dopo aver studiato per il conseguimento della patente nautica.

Il riattivarsi dei neuroni ha riacceso in me una vecchia scintilla, come un flash back che mi ha riportato alle scuole superiori e ai primi mesi di università. Percorso, quest’ultimo, che non ho potuto concludere. Una sensazione già provata in passato, che giovava al mio benessere fisico e psicologico. Da qui il desiderio di prolungare questo stato di rinnovata energia e vitalità.

Da quel momento è iniziata per me la ricerca in Rete di un Corso di Laurea che potesse soddisfare i miei interessi. La mia necessità non era solo legata al raggiungimento di una soddisfazione personale, ma anche al bisogno di un percorso formativo che fosse d’ausilio alla mia vita quotidiana da imprenditore e agente di commercio.

La valutazione delle innumerevoli proposte formative è durata svariati mesi, non è stato facile individuare una facoltà che fosse attenta alle esigenze di uno studente lavoratore come me, cui sono addossate oltre alle ovvie responsabilità di marito e padre, anche la gestione di un’azienda a cui sono legate le vite di 30 persone tra dipendenti e collaboratori esterni.

Giunse quasi inattesa la mail di ATSC – realtà fino a quel momento a me sconosciuta – che mi proponeva un percorso di studi che ha attirato da subito la mia attenzione. Piano di studi in totale sintonia con le mie ricerche, e l’idea portante di un’università vicina allo studente lavoratore, capace di comprenderne a fondo i bisogni più urgenti.

La curiosità prese il sopravvento. Mi piace approfondire nella vita, sento la necessità di confrontarmi con le persone.  Fu così che mi decisi a contattare Atsc. Dall’altro capo della comunicazione una ragazza gentile, competente e precisa. Da quel momento diventai il suo incubo. Quarantacinque minuti di autentico interrogatorio, domande e richieste di informazioni sempre più dettagliate. Più volte nel corso della telefonata, ammetto di aver pensato che la professionista disponibile e puntuale che parlava con me si potesse trasformare in un mostro feroce da un momento all’altro, e riattaccasse furiosa il telefono. Fortunatamente non accadde, rimasi piacevolmente sorpreso e registrai in memoria il suo nome: Federica!

Rimaneva per me un grosso nodo da sciogliere: vivo e lavoro in Sardegna! Ogni lezione avrebbe comportato una partenza il giorno prima e il rientro a casa il giorno successivo. Le Lezioni a Teramo erano per me impossibili da frequentare per ovvie ragioni, ma grazie alla possibilità di frequentare a Roma anche questa difficoltà fu superata.

Adesso il passo più delicato: condividere il progetto con la famiglia. Riunione di famiglia, dunque, attenta negoziazione con mia moglie Ilaria, approvazione e pianificazione del tutto.

Nuova sfida accettata, iscrizione alla Facoltà di Scienze della Comunicazione di Teramo, per raggiungere i miei obiettivi: formazione, crescita umana e professionale, realizzazione di un sogno accarezzato in giovinezza. Oggi posso riaffermare che con volontà, impegno, organizzazione e un po’ di strategia, ogni ostacolo può essere superato.

Durante questi 3 anni Ho avuto l’onore di avere ospiti in Sardegna per la Summer School il nostro Preside, Prof Cristian Corsi che ringrazio, l’amico Franco con Giuliana, e l’efficientissima Federica. Sono stati dei giorni di condivisione e reciproca conoscenza che ricordo con immenso piacere. Sfruttando l’occasione abbiamo reclutato altri amici e colleghi sardi pronti ad affrontare come noi questa sfida complessa ma eccitante.

Ho avuto inoltre il piacere e l’opportunità di conoscere e condividere molti momenti con il Prof. Marco Galdenzi, purtroppo sempre dietro uno schermo, che si è reso disponibile a fare da Relatore per la mia tesi, supportandomi e sostenendomi in ogni momento. L’umiltà e l’umanità incontrate sono le caratteristiche che più mi hanno colpito, e oggi sono sempre più convinto di aver fatto la giusta scelta.

Purtroppo, dopo il primo anno accademico ed a metà del secondo, passati con gioia, coinvolgimento, passione, senza rinunciare alla condivisione di bei momenti di svago, ecco una pessima notizia. Un virus sconosciuto e aggressivo sta circolando in Italia. Immagini apocalittiche si susseguivano in televisione, la paura e l’ansia presero il posto dei recenti entusiasmi. Tutto sembrava cambiato! Rinchiusi nelle nostre case potevamo far affidamento solo sulla tecnologia per continuare ad avere un minimo di rapporto umano.  La Rete era il nostro accesso al mondo, i nostri volti visibili soltanto in piccole cornici dentro un monitor! Tutto sembrava diverso: le lezioni più fredde, il confronto con i colleghi più raro… Perfino i professori dovettero sperimentare con un ampio grado di incertezza queste nuove forme di didattica, e lo spettro dello scoramento prese a manifestarsi sempre più spesso.

Gli esami si fecero più complessi e pesanti, molte più prove basate su colloquio orale, tutto il programma in un’unica verifica, e quella organizzazione iniziale studiata ad hoc per studenti lavoratori, che tanto mi aveva convinto della scelta in fase iniziale, sembrò farsi più debole.

Studiare era sempre più complicato, le preoccupazioni per la salute della famiglia, degli amici, gli sforzi per la sopravvivenza dell’azienda finiscono per distrarti quotidianamente!  I miei momenti di studio erano interrotti insistentemente perfino dai dipendenti che chiamavano per avere rassicurazioni. In quei momenti senti addosso il dovere di trasmettere positività e ottimismo, ma tutto appare troppo più grande di te.

Dovetti attingere a tutto il mio coraggio per non mollare.

Ed eccoci qua a raccontare quanto è stato! La resilienza e quella testardaggine spesso attribuita a noi sardi mi consentirono di essere oggi con Voi a condividere la mia esperienza.

Auspico che questo discorso di commiato fatto oggi possa servire in futuro per ricordare i tanti sacrifici compiuti, il tempo dedicato, le emozioni, i momenti di tensione e le soddisfazioni ottenute durante lo studio per ogni singolo corso.

A nome di tutta la categoria degli agenti di commercio e promotori finanziari mi faccio portavoce di un ringraziamento sincero per l’opportunità ricevuta e per l’accoglienza che ci è stata riservata dall’Università di Teramo e dagli amici dell’ATSC.

Sono nate nuove amicizie, nuove avventure professionali e la rinnovata consapevolezza che – mai quanto oggi – è vera la frase, forse un po’ inflazionata ma sempre preziosa, dell’insigne Eduardo De Filippo: gli esami non finiscono mai!

Consentitemi ora di ringraziare alcuni in particolare tra voi.

Federica, che rispondendo a tutte le mie estenuanti domande in fase di preiscrizione mi ha convinto a fare il grande passo, accogliendomi su una barca che galleggiava in un oceano per me fino ad allora sconosciuto. Franco, che mi ha motivato e incoraggiato in tutti i momenti di difficoltà, dandomi sempre i consigli più giusti. Il Prof. Galdenzi per la professionalità e la pazienza mostratemi durante il lavoro sulla tesi.

Ringrazio infine i miei gioielli più preziosi: mia moglie Ilaria per avermi sopportato, supportato, aiutato e spesso perfino sostituito nel ruolo di genitore durante questi ultimi 3 anni di vita. Senza di Lei non avrei potuto fare quello che ho fatto. Le mie bambine, Giulia e Giada, a cui chiedo scusa per averle spesso trascurate. I miei genitori, amici e parenti che mi hanno aiutato e mi sono stati vicini in questo impegnativo percorso.

Vorrei, che questa mia sfida portata a termine con successo, potesse essere per Giada, Giulia e i più piccoli un umile esempio su come guardare sempre avanti con ottimismo, e non arrendersi mai.

                                                                                                          Grazie a tutti

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Cerimonia di laurea in Scienze della comunicazione – 15 ottobre 2021

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Buon pomeriggio a tutti,

non è facile per me affrontare un discorso pubblico ma so già da adesso che ascolterete le mie parole con simpatia e un po’ di solidarietà! Un saluto particolare va certamente al Magnifico Rettore, al Preside di Facoltà, a tutti i professori che hanno accompagnato me e i miei compagni di viaggio in questi tre intensi anni di vita.

Finalmente intravedo il traguardo, ecco l’obiettivo prefissato tre anni orsono ormai a portata di mano!

Tutto è nato per gioco, quasi 5 anni fa, dopo aver studiato per il conseguimento della patente nautica.

Il riattivarsi dei neuroni ha riacceso in me una vecchia scintilla, come un flash back che mi ha riportato alle scuole superiori e ai primi mesi di università. Percorso, quest’ultimo, che non ho potuto concludere. Una sensazione già provata in passato, che giovava al mio benessere fisico e psicologico. Da qui il desiderio di prolungare questo stato di rinnovata energia e vitalità.

Da quel momento è iniziata per me la ricerca in Rete di un Corso di Laurea che potesse soddisfare i miei interessi. La mia necessità non era solo legata al raggiungimento di una soddisfazione personale, ma anche al bisogno di un percorso formativo che fosse d’ausilio alla mia vita quotidiana da imprenditore e agente di commercio.

La valutazione delle innumerevoli proposte formative è durata svariati mesi, non è stato facile individuare una facoltà che fosse attenta alle esigenze di uno studente lavoratore come me, cui sono addossate oltre alle ovvie responsabilità di marito e padre, anche la gestione di un’azienda a cui sono legate le vite di 30 persone tra dipendenti e collaboratori esterni.

Giunse quasi inattesa la mail di ATSC – realtà fino a quel momento a me sconosciuta – che mi proponeva un percorso di studi che ha attirato da subito la mia attenzione. Piano di studi in totale sintonia con le mie ricerche, e l’idea portante di un’università vicina allo studente lavoratore, capace di comprenderne a fondo i bisogni più urgenti.

La curiosità prese il sopravvento. Mi piace approfondire nella vita, sento la necessità di confrontarmi con le persone.  Fu così che mi decisi a contattare Atsc. Dall’altro capo della comunicazione una ragazza gentile, competente e precisa. Da quel momento diventai il suo incubo. Quarantacinque minuti di autentico interrogatorio, domande e richieste di informazioni sempre più dettagliate. Più volte nel corso della telefonata, ammetto di aver pensato che la professionista disponibile e puntuale che parlava con me si potesse trasformare in un mostro feroce da un momento all’altro, e riattaccasse furiosa il telefono. Fortunatamente non accadde, rimasi piacevolmente sorpreso e registrai in memoria il suo nome: Federica!

Rimaneva per me un grosso nodo da sciogliere: vivo e lavoro in Sardegna! Ogni lezione avrebbe comportato una partenza il giorno prima e il rientro a casa il giorno successivo. Le Lezioni a Teramo erano per me impossibili da frequentare per ovvie ragioni, ma grazie alla possibilità di frequentare a Roma anche questa difficoltà fu superata.

Adesso il passo più delicato: condividere il progetto con la famiglia. Riunione di famiglia, dunque, attenta negoziazione con mia moglie Ilaria, approvazione e pianificazione del tutto.

Nuova sfida accettata, iscrizione alla Facoltà di Scienze della Comunicazione di Teramo, per raggiungere i miei obiettivi: formazione, crescita umana e professionale, realizzazione di un sogno accarezzato in giovinezza. Oggi posso riaffermare che con volontà, impegno, organizzazione e un po’ di strategia, ogni ostacolo può essere superato.

Durante questi 3 anni Ho avuto l’onore di avere ospiti in Sardegna per la Summer School il nostro Preside, Prof Cristian Corsi che ringrazio, l’amico Franco con Giuliana, e l’efficientissima Federica. Sono stati dei giorni di condivisione e reciproca conoscenza che ricordo con immenso piacere. Sfruttando l’occasione abbiamo reclutato altri amici e colleghi sardi pronti ad affrontare come noi questa sfida complessa ma eccitante.

Ho avuto inoltre il piacere e l’opportunità di conoscere e condividere molti momenti con il Prof. Marco Galdenzi, purtroppo sempre dietro uno schermo, che si è reso disponibile a fare da Relatore per la mia tesi, supportandomi e sostenendomi in ogni momento. L’umiltà e l’umanità incontrate sono le caratteristiche che più mi hanno colpito, e oggi sono sempre più convinto di aver fatto la giusta scelta.

Purtroppo, dopo il primo anno accademico ed a metà del secondo, passati con gioia, coinvolgimento, passione, senza rinunciare alla condivisione di bei momenti di svago, ecco una pessima notizia. Un virus sconosciuto e aggressivo sta circolando in Italia. Immagini apocalittiche si susseguivano in televisione, la paura e l’ansia presero il posto dei recenti entusiasmi. Tutto sembrava cambiato! Rinchiusi nelle nostre case potevamo far affidamento solo sulla tecnologia per continuare ad avere un minimo di rapporto umano.  La Rete era il nostro accesso al mondo, i nostri volti visibili soltanto in piccole cornici dentro un monitor! Tutto sembrava diverso: le lezioni più fredde, il confronto con i colleghi più raro… Perfino i professori dovettero sperimentare con un ampio grado di incertezza queste nuove forme di didattica, e lo spettro dello scoramento prese a manifestarsi sempre più spesso.

Gli esami si fecero più complessi e pesanti, molte più prove basate su colloquio orale, tutto il programma in un’unica verifica, e quella organizzazione iniziale studiata ad hoc per studenti lavoratori, che tanto mi aveva convinto della scelta in fase iniziale, sembrò farsi più debole.

Studiare era sempre più complicato, le preoccupazioni per la salute della famiglia, degli amici, gli sforzi per la sopravvivenza dell’azienda finiscono per distrarti quotidianamente!  I miei momenti di studio erano interrotti insistentemente perfino dai dipendenti che chiamavano per avere rassicurazioni. In quei momenti senti addosso il dovere di trasmettere positività e ottimismo, ma tutto appare troppo più grande di te.

Dovetti attingere a tutto il mio coraggio per non mollare.

Ed eccoci qua a raccontare quanto è stato! La resilienza e quella testardaggine spesso attribuita a noi sardi mi consentirono di essere oggi con Voi a condividere la mia esperienza.

Auspico che questo discorso di commiato fatto oggi possa servire in futuro per ricordare i tanti sacrifici compiuti, il tempo dedicato, le emozioni, i momenti di tensione e le soddisfazioni ottenute durante lo studio per ogni singolo corso.

A nome di tutta la categoria degli agenti di commercio e promotori finanziari mi faccio portavoce di un ringraziamento sincero per l’opportunità ricevuta e per l’accoglienza che ci è stata riservata dall’Università di Teramo e dagli amici dell’ATSC.

Sono nate nuove amicizie, nuove avventure professionali e la rinnovata consapevolezza che – mai quanto oggi – è vera la frase, forse un po’ inflazionata ma sempre preziosa, dell’insigne Eduardo De Filippo: gli esami non finiscono mai!

Consentitemi ora di ringraziare alcuni in particolare tra voi.

Federica, che rispondendo a tutte le mie estenuanti domande in fase di preiscrizione mi ha convinto a fare il grande passo, accogliendomi su una barca che galleggiava in un oceano per me fino ad allora sconosciuto. Franco, che mi ha motivato e incoraggiato in tutti i momenti di difficoltà, dandomi sempre i consigli più giusti. Il Prof. Galdenzi per la professionalità e la pazienza mostratemi durante il lavoro sulla tesi.

Ringrazio infine i miei gioielli più preziosi: mia moglie Ilaria per avermi sopportato, supportato, aiutato e spesso perfino sostituito nel ruolo di genitore durante questi ultimi 3 anni di vita. Senza di Lei non avrei potuto fare quello che ho fatto. Le mie bambine, Giulia e Giada, a cui chiedo scusa per averle spesso trascurate. I miei genitori, amici e parenti che mi hanno aiutato e mi sono stati vicini in questo impegnativo percorso.

Vorrei, che questa mia sfida portata a termine con successo, potesse essere per Giada, Giulia e i più piccoli un umile esempio su come guardare sempre avanti con ottimismo, e non arrendersi mai.

                                                                                                          Grazie a tutti

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