Teramo – Parte da Teramo e da Franco Damiani, Presidente di Agenti Teramo Senza Confini, la segnalazione sulle attività degli ispettori INAIL in questi giorni che, invocando la presenza di una fantomatica “dipendenza funzionale”, stanno visitando le oltre 10 mila società di agenti di commercio presenti sul territorio Italiano per verificare l’esistenza dell’obbligo assicurativo. In caso di esito positivo, viene richiesto il versamento INAIL retroattivo di 5 anni oltre a sanzioni e interessi.

La nota del 7 settembre 2006 chiarisce che, l’assicurazione INAIL non è obbligatoria per gli agenti di commercio operanti in forma individuale, ma l’obbligo sussiste se l’attività è svolta in forma societaria ed è presente una “dipendenza funzionale”.

«Riteniamo che tra i soci e l’agenzia non ci sia una dipendenza funzionale – spiega Franco Damiani – proprio in considerazione dell’alto grado di autonomia con cui si opera, in quanto si esercita la professione a titolo individuale e in una posizione di assoluta parità, senza avere dipendenza verso la società. Inoltre, gli agenti di commercio sono già obbligati al versamento previdenziale presso l’ Enasarco, che provvede a stipulare per gli iscritti una polizza assicurativa personale, che indennizza il ricovero conseguente ad infortunio, ricovero per malattia o per accertamenti diagnostici, degenza domiciliare conseguente a ricovero per intervento chirurgico, l’infortunio seguito da morte o infortunio con invalidità permanente.

È incomprensibile l’imposizione di una duplice assicurazione obbligatoria».
La stessa INAIL, con una nota del 12 novembre 2011 ha affermato che una società di agenti di commercio va assicurata presso l’Enasarco e con PEC del 21 ottobre 2014 ha comunicato che, per una società di agenti non ricorre l’obbligo assicurativo in quanto, pur in possesso del requisito oggettivo, non presenta il requisito soggettivo previsto dal decreto.

«È vergognoso costatare che a distanza di 83 anni dalla nascita dell’INAIL, non sia stata ancora fatta chiarezza sulla posizione degli agenti di commercio operanti in forma societaria, chiarezza che ci prefiggiamo di fare con la concertazione dell’Enasarco ed insieme alla UILTuCS Agenti Senza Confini – conclude il Presidente ATSC -.

Il nostro scopo è evitare che la miopia organizzativa dell`INAIL possa avere conseguenze drastiche sulla categoria. Una pressione fiscale maggiore creerebbe disincentivazione al lavoro, chiusura di partite IVA e disoccupazione, il tutto a svantaggio di una categoria che è ancora l’anello forte dell’economia nazionale».

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La nota del 7 settembre 2006 chiarisce che, l’assicurazione INAIL non è obbligatoria per gli agenti di commercio operanti in forma individuale, ma l’obbligo sussiste se l’attività è svolta in forma societaria ed è presente una “dipendenza funzionale”.

«Riteniamo che tra i soci e l’agenzia non ci sia una dipendenza funzionale – spiega Franco Damiani – proprio in considerazione dell’alto grado di autonomia con cui si opera, in quanto si esercita la professione a titolo individuale e in una posizione di assoluta parità, senza avere dipendenza verso la società. Inoltre, gli agenti di commercio sono già obbligati al versamento previdenziale presso l’ Enasarco, che provvede a stipulare per gli iscritti una polizza assicurativa personale, che indennizza il ricovero conseguente ad infortunio, ricovero per malattia o per accertamenti diagnostici, degenza domiciliare conseguente a ricovero per intervento chirurgico, l’infortunio seguito da morte o infortunio con invalidità permanente.

È incomprensibile l’imposizione di una duplice assicurazione obbligatoria».
La stessa INAIL, con una nota del 12 novembre 2011 ha affermato che una società di agenti di commercio va assicurata presso l’Enasarco e con PEC del 21 ottobre 2014 ha comunicato che, per una società di agenti non ricorre l’obbligo assicurativo in quanto, pur in possesso del requisito oggettivo, non presenta il requisito soggettivo previsto dal decreto.

«È vergognoso costatare che a distanza di 83 anni dalla nascita dell’INAIL, non sia stata ancora fatta chiarezza sulla posizione degli agenti di commercio operanti in forma societaria, chiarezza che ci prefiggiamo di fare con la concertazione dell’Enasarco ed insieme alla UILTuCS Agenti Senza Confini – conclude il Presidente ATSC -.

Il nostro scopo è evitare che la miopia organizzativa dell`INAIL possa avere conseguenze drastiche sulla categoria. Una pressione fiscale maggiore creerebbe disincentivazione al lavoro, chiusura di partite IVA e disoccupazione, il tutto a svantaggio di una categoria che è ancora l’anello forte dell’economia nazionale».

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