Carissimi,
in occasione del Consiglio di Amministrazione Enasarco, che si riunirà domani 26 febbraio, il nostro Presidente Dott. Franco Damiani, in qualità di Delegato dell’Assemblea Enasarco, ha inviato una richiesta alla Presidenza e alla Direzione Generale della Fondazione per sottoporre e sollecitare l’adozione di misure volte a sostenere gli agenti di commercio ed i consulenti finanziari che riversano in condizioni di difficoltà a causa delle misure adottate per scongiurare la diffusione del Coronavirus.
In considerazione, infatti, della concitazione generatasi a seguito della diffusione del Coronavirus e, più concretamente, dell’ordinanza emanata il 21 febbraio dal Ministro della Salute in firma congiunta del Presidente della Regione Lombardia – nella quale vengono sospese, tra le altre, le attività commerciali e lavorative nei comuni focolaio lombardi e veneti – si riscontra un calo drastico di appuntamenti e, conseguentemente, di ordini e affari conclusi dagli agenti di commercio e dai consulenti finanziari, risultandone inesorabilmente pregiudicato il profitto.
Le prime domande che vengono rivolte a questi professionisti dai loro clienti riguardano i luoghi frequentati nei giorni precedenti e il loro stato di salute, sintomi di una reticenza e di una diffidenza all’incontro che, purtroppo, solo in pochi casi vengono superate. Situazioni ancora più gravi sono registrate dai colleghi residenti nei comuni limitrofi alle zone colpite dal virus e che intrattengono rapporti commerciali a livello nazionale ed europeo, sistematicamente respinti senza possibilità di appello.
La Lombardia è la prima regione per concentrazione di questi professionisti: ne raccoglie il 17%. La seconda è il Veneto (il 10% del totale) e la terza l’Emilia-Romagna (il 9% del totale). Il blocco commerciale in queste aree è deleterio anche solo per il mero sostentamento dell’agente di commercio e del consulente finanziario, senza contare i danni che arrecherà in termini di fatturato – ergo di crisi – per intere aziende, di cui è ancora prematuro fare una stima.
Per le motivazioni sopra citate, ritengo debbano essere prese delle contromisure legate, ad
esempio, all’erogazione di un sostegno al reddito sottoforma di contributo, come accaduto in occasionedegli eventi sismici.
Gli effetti della ripresa si vedranno lentamente. Di contro, il sostegno può essere rapido.
Ufficio Stampa ATSC
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Carissimi,
in occasione del Consiglio di Amministrazione Enasarco, che si riunirà domani 26 febbraio, il nostro Presidente Dott. Franco Damiani, in qualità di Delegato dell’Assemblea Enasarco, ha inviato una richiesta alla Presidenza e alla Direzione Generale della Fondazione per sottoporre e sollecitare l’adozione di misure volte a sostenere gli agenti di commercio ed i consulenti finanziari che riversano in condizioni di difficoltà a causa delle misure adottate per scongiurare la diffusione del Coronavirus.
In considerazione, infatti, della concitazione generatasi a seguito della diffusione del Coronavirus e, più concretamente, dell’ordinanza emanata il 21 febbraio dal Ministro della Salute in firma congiunta del Presidente della Regione Lombardia – nella quale vengono sospese, tra le altre, le attività commerciali e lavorative nei comuni focolaio lombardi e veneti – si riscontra un calo drastico di appuntamenti e, conseguentemente, di ordini e affari conclusi dagli agenti di commercio e dai consulenti finanziari, risultandone inesorabilmente pregiudicato il profitto.
Le prime domande che vengono rivolte a questi professionisti dai loro clienti riguardano i luoghi frequentati nei giorni precedenti e il loro stato di salute, sintomi di una reticenza e di una diffidenza all’incontro che, purtroppo, solo in pochi casi vengono superate. Situazioni ancora più gravi sono registrate dai colleghi residenti nei comuni limitrofi alle zone colpite dal virus e che intrattengono rapporti commerciali a livello nazionale ed europeo, sistematicamente respinti senza possibilità di appello.
La Lombardia è la prima regione per concentrazione di questi professionisti: ne raccoglie il 17%. La seconda è il Veneto (il 10% del totale) e la terza l’Emilia-Romagna (il 9% del totale). Il blocco commerciale in queste aree è deleterio anche solo per il mero sostentamento dell’agente di commercio e del consulente finanziario, senza contare i danni che arrecherà in termini di fatturato – ergo di crisi – per intere aziende, di cui è ancora prematuro fare una stima.
Per le motivazioni sopra citate, ritengo debbano essere prese delle contromisure legate, ad
esempio, all’erogazione di un sostegno al reddito sottoforma di contributo, come accaduto in occasionedegli eventi sismici.
Gli effetti della ripresa si vedranno lentamente. Di contro, il sostegno può essere rapido.
Ufficio Stampa ATSC
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